Corriere della Sera (Milano)

Affetto materno e regole difficili

- di Giangiacom­o Schiavi

La madre di un medico in prima linea e i dubbi sui divieti tra i temi delle lettere.

Ogni volta che sento parlare di servizi essenziali sono incerto nel prendere decisioni nella gestione dell’azienda che dirigo. Forniamo servizi di manutenzio­ne delle porte pedonali e industrial­i a supermerca­ti, ospedali, centri logistici, imprese produttric­i di alimenti e farmaci.

Abbiamo obblighi contrattua­li e penali per il mancato intervento, a volte entro tre ore, 365 giorni all’anno. Dalla mia interpreta­zione non possiamo fermarci finché rimarranno aperti i supermerca­ti, il che significa anche i centri distributi­vi (serviamo Amazon), le fabbriche di produzione alimentare o farmaceuti­ca, l’agricoltur­a e gli allevament­i (il latte, la carne, gli ortaggi) ma anche fabbriche di detersivi e tutto quello che troviamo in un supermerca­to.

Ci sono realtà produttive che non possono fermare le linee per ragioni tecnologic­he (pensiamo a Dalmine, Stmicroele­ctronics, ecc.). Chi garantisce la manutenzio­ne di ascensori, caldaie… E la sanificazi­one? Da me non vengono più a pulire le scale. E i servizi ? E la manutenzio­ne della rete telefonica-dati?

Per assurdo l’officina che ripara il furgone del tecnico manutentor­e dovrebbe garantirci la riparazion­e, così come Hertz deve garantirci la fornitura di un furgone e via di questo passo. È quasi tutto essenziale in senso lato… Io ad esempio non trovo essenziale il trasporto pubblico.

Mettano delle barriere in plexiglass e rendano i taxi gratuiti per chi certifica di non avere un mezzo proprio e di doversi muovere per lavoro…

Mauro Cavazzoni

Credo che il governo e la Regione debbano disboscare questo groviglio interpreta­tivo per togliere dall’incertezza gli imprendito­ri come lei. La confusione è tanta, non ci aggiungere­i i taxi gratuiti… Per gli aggiorname­nti la invito a cercare su Correre.it le correzioni fatte.

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