Anche la Fiera lotta con il virus
Positivo Bertolaso, cambio al vertice. Tornano a salire contagi e vittime. Assistenza a domicilio, i dubbi dei medici
Tornano a salire i dati di contagi e decessi in Lombardia, trend in lieve aumento anche in provincia, solo Milano tiene. Sono 31.860 i positivi in regione, in crescita di 1.787 casi. Le vittime hanno superato ormai quota 4 mila (in salita di 402 unità): solo nel Milanese, i decessi sono 569. Notizie incoraggianti soltanto dal bilancio della città, dove il rallentamento sembra diventare stabile. Intanto il virus arriva in Fiera e colpisce il consulente per l’emergenza del Pirellone, Guido Bertolaso: «Quando ho accettato l’incarico ero consapevole dei rischi che avrei corso». Ora seguirà a distanza i lavori per l’ospedale del Portello, ma verrà sostituito. L’assessore Gallera annuncia una «fase 2» per i pazienti a casa, mentre il governatore Fontana esclude tamponi a tappeto: «Per fare test a tutti i lombardi ci vorrebbero 4-5 anni. È un’ipotesi che non ho mai preso in considerazione».
Colpito, ma non affondato. «Sono positivo al Covid-19. Quando ho accettato questo incarico conoscevo i rischi, ma non potevo non rispondere alla chiamata del mio Paese». Guido Bertolaso ora dovrà andare in quarantena. Duro colpo alla corsa contro il tempo per realizzare l’ospedale al Portello. Ieri nei padiglioni dell’ex Fiera, i lavori avanzavano a buon ritmo, ma è evidente che ora andranno ridistribuiti i carichi di lavoro. Una macchina che accelera è difficile da guidare dal letto di una stanza d’albergo.
L’ex capo della Protezione civile ha qualche linea di febbre ma non altri sintomi. Anche tre suoi fedelissimi sono in quarantena. «Ma continuerò a seguire i lavori dell’ospedale Fiera a distanza», assicura. Attilio Fontana, che l’aveva voluto come motore del progetto, ha qualche timore ma resta ottimista: «Il progetto non si ferma. Stiamo già lavorando alle nuove modalità per continuare. Rispetteremo le procedure di quarantena per il suo staff, ma andremo avanti». E il presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, è sicuro del rispetto del cronoprogramma con l’aiuto di Bertolaso: «Il suo apporto sarà identico».
Si apre però la questione su chi starà al timone. «Ci darà una mano per portare avanti la realizzazione dell’ospedale, ma ovvio che se fosse necessario sostituirlo questo produrrà un rallentamento nei tempi dei lavori: aveva in mano tutta l’evoluzione». Bertolaso aveva cercato da subito di dare grandi motivazioni a tutti i lavoratori coinvolti nell’operazione, senza esitare nel far pesare la sua storia personale. L’entusiasmo, giurano quelli che stavano lavorando con lui, era contagioso. «Ma l’ho sentito tre volte solo oggi e non l’ho mai trovato così determinato. Il fatto di essere costretto a rimanere a riposo
Bertolaso Sapevo dei rischi quando ho accettato Continuerò a seguire i lavori a distanza e vincerò anche questa battaglia
Fontana Fare i tamponi a tutti i lombardi richiede 4-5 anni È un’ipotesi che non prendo neppure in considerazione
è solo uno stimolo in più per lui», aggiunge l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Ma il capoprogetto potrà contare sulla supervisione sul campo di un suo uomo: Gerardo Solaro del Borgo, presidente del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom).
Intanto, mentre arriva la solidarietà dei leader del centrodestra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, Fontana, che non andrà in quarantena, non avendo avuto contatti particolarmente ravvicinati con Bertolaso negli ultimi giorni, è tornato a insistere sulla questione (cruciale) degli spostamenti non necessari della gente. «Mi appello alle forze dell’ordine che facciano più controlli. L’appello ai cittadini l’abbiamo già fatto tante volte. Io se mi fermano non mi arrabbio e dico grazie». Il suo vice Fabrizio Sala coglie però un dato confortante: dopo che domenica il traffico aveva toccato la punta minima, con il 26 per cento di spostamenti: «Ieri, primo giorno di ulteriori restrizioni, abbiamo avuto un 37 per cento di movimenti, ben 6 punti percentuali sotto rispetto al lunedì precedente». Come previsto dalla nuova normativa, si ricorrerà anche all’utilizzo di droni per monitorare i movimenti. Secondo gli ultimi dati della Prefettura di Milano, riferiti a domenica, sono stati eseguiti altri 12.441 controlli con 497 persone denunciate.
Intanto la Guardia di Finanza ha annunciato nuovi controlli, in base alla stretta del decreto del governo, sulla produzione dichiarata dalle aziende che continuano a la
Stretta sui controlli La Finanza verificherà la produzione dichiarata dalle aziende che continuano a lavorare
vorare anche se non rientrano fra le attività consentite. Quelle che potranno rimanere operative saranno oggetto anche di controlli successivi da parte della Guardia di Finanza, che verificherà attraverso le fatturazioni se l’attività svolta corrisponde a quella dichiarata». Saranno inoltre fatte verifiche sulle segnalazioni dei sindacati in relazione al rispetto del protocollo sottoscritto il 14 marzo.
Un altro fronte di polemiche riguarda la portata e il volume dei tamponi, con l’attacco dell’opposizione alla giunta regionale. «Per tamponare tutti i 10 milioni di lombardi ci vogliono 4-5 anni, quindi è una proposta che non possiamo prendere in considerazione», spiega Fontana. Sono cambiati i tempi (oltre che i numeri) rispetto all’inizio dell’epidemia: «L’Istituto superiore della sanità ci ha detto che non dovevamo perdere energie facendo i test anche agli asintomatici e che dovevamo limitare l’esame solo ai sintomatici e così abbiamo interrotto quello che facevamo all’inizio e rispettiamo il protocollo che ci è stato dato. Tornando indietro non cambierei strategia».