Lite Pd-Comune sui fondi «Polemiche da umarell» Tasca: siamo stati penalizzati
Risorse dal governo, l’attacco del viceministro Mauri
«Polemiche da umarell». Il viceministro Matteo Mauri affida a Facebook lo scontro sui fondi del governo ai comuni per aiutare le persone in difficoltà. «C’è chi riesce a fare polemica anche sull’ordinanza del governo che distribuisce i 400 milioni ai comuni italiani. E lo fa in perfetta malafede — scrive Mauri — dividendo i soldi messi a disposizione per il totale degli italiani invece che per le sole persone bisognose. Sono gli umarell della politica».
Il messaggio chiama in causa il centrodestra che ha accusato il governo di stanziare spiccioli, ma è evidente che tra i bersagli del viceministro
Pd dell’Interno c’è anche l’assessore al Bilancio del Comune, Roberto Tasca che l’altro giorno ha criticato senza mezzi termini i criteri di allocazione delle risorse tra i i vari comuni a fronte di un paio di dati difficilmente oppugnabili. Primo: Milano beneficerà dell’1,8 per cento del totale dei «buoni spesa» a fronte di una popolazione di un milone e 400 mila abitanti che equivale al 2,3 per cento di quella nazionale. Secondo: la Lombardia con Milano è il territorio più colpito dal coronavirus. La risposta odierna di Tasca è ancora più affilata: «La polemica dell’umarell la lascio serenamente al viceministro — replica Tasca —. Non sono d’accordo con i criteri di allocazione per un semplice motivo: andare sotto la soglia di sopravvivenza è molto più facile in una città come Milano rispetto al resto del Paese, perché qui il costo della vita è molto più alto e il passaggio sotto soglia è molto più veloce. Se spendi 1.500 euro per mangiare e dormire è sufficiente una piccola variazione per finire sotto. Quando in Italia va tutto bene a Milano va ancora meglio. Ma quando va male, la situazione qui è molto peggiore rispetto al resto d’Italia».
Mentre la polemica infuria, Palazzo Marino sta lavorando ai criteri per ripartire il 7,3 milioni di euro arrivati dallo Stato. Un compito non facile a cui sta lavorando l’assessore al Welfare, Gabriele Rabaiotti con il vicesindaco Anna Scavuzzo e lo stesso Tasca. L’obiettivo è quello di riuscire a individuare dei criteri oggettivi per ripartire i fondi. «Stiamo lavorando per capire in fretta come individuare i beneficiari del fondo e come veicolare il contributo, se attraverso voucher o attraverso pacchi alimentari. Pensiamo di indicare come periodo di copertura quattro mesi, da aprile a luglio. Daremo priorità alle famiglie povere che non godono di alcuna forma di sostegno al reddito, a cui si deve aggiungere un target di persone non ancora emerse che, a causa dell’emergenza, hanno perso il lavoro, non hanno forme di protezione e hanno una famiglia a carico».
Intanto il Comune si prepara a fare un assestamento di bilancio che dovrà tenere conto delle perdite a partire dai 38 milioni in meno di dividendi di Sea e contando anche i minori introiti della tassa di soggiorno e della Cosap. «Non mi piace dare numeri a caso quindi una stima» di quanto perderà il Comune «adesso non possiamo farla, ma già con queste voci si va sicuramente sopra i 100 milioni» ha concluso Tasca.
Il contributi
A Milano destinati 7,3 milioni di euro: saranno distribuiti mensilmente da aprile a luglio