Corriere della Sera (Milano)

Già sette volte positivo al test

Diego Vairani, primo cittadino del paese in provincia di Cremona, si trova in isolamento dal 9 marzo «Non mi sono mai illuso, il prossimo sarà il 30 aprile»

- di Giovanni Gardani

In isolamento da 49 giorni: Diego Vairani, sindaco di Soresina, è risultato positivo a sette tamponi.

SORESINA (CREMONA) Dietro ogni numero c’è sempre una storia, ma stavolta conviene partire dalle cifre: 8.900 abitanti, 212 contagiati da inizio emergenza, 30 decessi. E un sindaco positivo al tampone per sette volte: così Soresina si è presa un triste record. Il primo cittadino Diego Vairani oggi si sente bene, ma dall’incubo coronaviru­s non è ancora uscito. «Di questi tempi — ricorda — l’anno scorso ero in campagna elettorale (Vairani è stato riconferma­to il 26 maggio 2019, ndr). Preferirei la fatica di quei momenti moltiplica­ta per dieci, piuttosto che questa situazione. Sono in isolamento da 49 giorni, dal 9 marzo, a casa con mia moglie e mia figlia. Io sono risultato positivo a sette tamponi, mia moglie addirittur­a a otto, mia figlia si è negativizz­ata da due settimane. Tutto è partito l’11 marzo. E pensare che, con la procedura attuale che non prevede più tamponi per sospetti contatti, non l’avrei scoperto».

Non si è mai sentito male? «Avevo avuto una bronchite a inizio febbraio, ma sono guarito, poi solo un po’ di tosse. Il primo tampone dell’11 marzo mi è stato fatto perché ero entrato in contatto con un collega dell’Associazio­ne Allevatori della Lombardia di Crema, che purtroppo è deceduto a Varese. Anche il mio vicesindac­o e il mio assessore, infermiera a Soresina, sono risultati positivi. A fine marzo ho accusato sintomi lievi: per 3-4 giorni un forte mal di testa, la perdita di gusto e olfatto e dissenteri­a. Essendo allergico al polline, inoltre, continuo a starnutire quando devo areare la stanza, ma non mi lamento. Piuttosto, è durissima psicologic­amente».

L’ultimo residente di Soresina ad andarsene è stato un 63enne, zio di un amico del sindaco. «Sentire queste persone in lacrime tramite un telefono è straziante. Stiamo perdendo la memoria storica del paese e non possiamo nemmeno dire grazie con un funerale. È disumano. Sono rimasto in contatto con i parenti di tutti i malati, fino al tragico epilogo per molti. La scia di devastazio­ne è quella di una guerra».

Come si vive l’isolamento in famiglia?

«Più volte me lo sono ripetuto: non riuscivo mai, prima, a stare a casa due giorni di fila. Ora il contrappas­so. Cerchiamo di usare tutte le precauzion­i: a tavola stiamo un po’ più distanti e mia figlia usa un bagno diverso». Sette tamponi, sempre positivo.

«Non è mai andata bene nemmeno al primo (ne servono due di fila negativi per essere dichiarati guariti, ndr). Non mi sono mai illuso. Ora spero nel 30 aprile e, incrociand­o le dita, nel 4 maggio. Ma prima di esultare, mi sono abituato a pazientare».

C’è del buono in questa situazione?

«Ho visto un paese solidale, con i volontari in prima linea e i miei collaborat­ori che hanno mostrato il loro valore. Pur da casa non ho mai smesso di fare il sindaco. A maggio spero di tornare credo di meritarmel­o, di sicuro lo merita il paese».

 ??  ?? In famiglia Diego Vairani, 42 anni, sindaco di Soresina, è isolato a casa da 49 giorni, senza mai riuscire ad avere due tamponi negativi: «Ho sentito il mio paese molto solidale»
In famiglia Diego Vairani, 42 anni, sindaco di Soresina, è isolato a casa da 49 giorni, senza mai riuscire ad avere due tamponi negativi: «Ho sentito il mio paese molto solidale»

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