Vademecum per i parchi Il Comune vuole aprirli tutti
Palazzo Marino punta a riaprire tutti i parchi cittadini, nonostante l’«arrabbiatura» del sindaco Sala con il premier che ha dato ai Comuni il mandato di controllare il rispetto delle regole. Pronta una app per valutare la quantità di persone presenti e un vademecum in cinque punti da seguire. Perché nei giardini diventerà fondamentale la responsabilità dei cittadini per evitare assembramenti.
L’orientamento per il 4 maggio è riaprirli tutti, quelli recintati e quelli aperti, quelli in centro e quelli in periferia, quelli piccoli e quelli grandi, ma sulle modalità di utilizzo dei parchi pubblici resta ancora un grande punto interrogativo perché il decreto della presidenza del Consiglio lascia aperta la porta sia a una serie di dubbi interpretativi sia a delle difficoltà oggettive. Come quella sollevata dal sindaco Beppe Sala non più di due giorni fa dopo aver ascoltato il discorso del premier Giuseppe Conte: i parchi possono riaprire, ma i controlli sul contingentamento degli ingressi e il rispetto della distanza di almeno un metro tra le persone spetterà comunque ai Comuni. «È una scelta che ha fatto arrabbiare noi sindaci, perché di fatto ci dice: “Aprite i parchi e poi controllate che non ci siano assembramenti’’ — aveva detto Sala —. Ecco, non siamo nel film Minority Report di Spielberg, in cui prevedi i crimini. Non è semplice».
Preoccupazione legittima che avrebbe potuto portare alla decisione di aprire solo alcuni parchi, magari quelli recintati, dove il controllo degli ingressi risulta più facile, ma che si scontra con un’altra questione: garantire la massima apertura del verde per evitare che la gente si ammassi nei pochi parchi aperti. L’obiettivo limite sarebbe quello di garantire accesso al verde e ai parchi equamente a tutti i quartieri della città, in linea con il documento presentato nei giorni scorsi da Palazzo Marino che prevede la possibilità di raggiungere tutti i servizi essenziali nel giro di 15 minuti a piedi. Se al momento risulta impossibile garantire il verde a un quarto d’ora di distanza per tutti è invece possibile estendere l’apertura a ogni area verde della città. «Riapriamo tutti i parchi rispettando gli obblighi del decreto — dice l’assessore al Verde, Pierfrancesco Maran — se ci saranno delle situazioni critiche interverremo per chiudere nuovamente». Si sta lavorando anche a un’app che grazie alla geolocalizzazione indichi con il segnale verde il parco dove è ancora possibile entrare e con il rosso il parco «saturo». Mentre per adesso sono state scartare app che invece lavoravano sulla prenotazione.
Per il resto fa fede il contenuto del decreto del presidente del Consiglio per cui «l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto» del divieto di assembramento e «della distanza di sicurezza interpersonale di un metro».
Per non saper né leggere né scrivere, Palazzo Marino ha preferito stilare una sorta di vademecum che chiarisca cosa si può e cosa non si può fare nei parchi. Una sorta di istruzioni per l’uso. Primo: il divieto assoluto di ogni forma di assembramento. Secondo: il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale minima di 1 metro. Semplificando: sulle panchine tipo «Milano» potrà sedersi solo una persone per ogni estremità. Vietato occupare il posto in mezzo. Terzo: le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse. Vuol dire che non è consentito l’accesso e l’uso delle aree gioco attrezzate per i bimbi. E questo sarà un compito affidato direttamente ai genitori perché le aree gioco sono tante e non è possibile procedere alla chiusura fisica di tutte. Quarto: vietato svolgere attività ludica o ricreativa all’area aperta. Tradotto significa no al gioco delle bocce, no alla partitelle di calcetto, no all’uso dei playground per sfide di basket, e più radicalmente no al gioco della palla. Quinto: è consentita l’attività sportiva all’aria aperta solo individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o persone non completamente autosufficienti, nel rispetto della distanza interpersonale aumentata a due metri.
È chiaro che spetterà a ognuno di noi rispettare regole e prescrizioni. Un controllo esterno sarebbe impossibile. È nostra responsabilità far restare aperti tutti i parchi.