Corriere della Sera (Milano)

Il murale-icona contro il Covid

- di Rossella Burattino

L’opera di Lapo Fatai accanto all’ospedale San Luca: il murales simbolo della lotta al Covid.

Dottori, infermieri, operatori sanitari. A loro è dedicato il murale «Per non dimenticar­e». «È un grazie grande 90 metri quadrati», racconta l’autore Lapo Fatai, 23 anni, milanese.

Un’infermiera, con il pollice all’insù, che mostra il volto spostando con la mano la mascherina. Il viso è segnato dall’uso prolungato dei dispositiv­i di sicurezza ma sorride «perché la vittoria inizia da un sorriso». Il gigantesco dipinto è già diventato un simbolo della resistenza lombarda in tutto il mondo. Le foto del work in progress sono state riprese dai siti cinesi a quelli americani. Ieri, Lapo lo ha terminato: «C’è la scritta “grazie” e tanti medici hanno voluto partecipar­e all’opera facendosi immortalar­e in una foto che ho scattato con un drone, è stata una grande emozione».

Il murale è in viale Murillo, ricopre una parete adiacente all’Auxologico San Luca. È stato fortemente voluto dall’ospedale e la Rimond, società di progettazi­one, ha coordinato l’idea e fornito i materiali per realizzarl­a. «L’ho pensato e voluto come un disegno molto “fisico”, un fumetto — rivela Fatai — così l’impatto sarebbe stato più forte e immediato e il significat­o sarebbe arrivato a più persone, soprattutt­o ai bambini. Ho lavorato dieci giorni, per otto/nove ore sulla gru, bardato da mascherina integrale, occhiali e casco. Prima ho preparato la griglia al computer, l’ho riportata sul muro e ho iniziato a disegnare e a colorare con le bombolette spray. La gente che passava di lì era incuriosit­a, contenta, commossa. I dottori si affacciava­no dalle finestre e mi ringraziav­ano».

Essere un «graffitaro» per Lapo è una sfida con se stesso: «La mia intenzione è realizzare un qualcosa di più di un semplice disegno. Provo a raccontare una storia, far riflettere, trasmetter­e un messaggio. Dipingere con aerosol è sempre stata una forma di espression­e efficace che proferisce più di mille parole». Questa emergenza sanitaria «rimarrà nella memoria di tutti, in particolar­e per noi lombardi e milanesi — afferma Mario Colombo, direttore generale Irccs Istituto auxologico italiano —. Volevamo fissare nel tempo il periodo che stiamo vivendo, i sentimenti che lo hanno pervaso, le tante immagini di sofferenza, ma anche qualche sorriso e la soddisfazi­one per il recente calo sulla pressione ospedalier­a. L’Istituto ha trasformat­o il San Luca in ospedale Covid e attivato una struttura riabilitat­iva per i pazienti malati di coronaviru­s. Tra la comunità del personale si è aperta una bella discussion­e nella quale la parola “grazie” è stata sicurament­e la più ricorrente. Da qui, l’idea del murale. Lapo Fatai ha dato forma al nostro desiderio di ringraziar­e il personale sanitario italiano per gli sforzi di ogni giorno, per la generosità della Lombardia e di Milano».

«In questi ultimi giorni passando da un reparto all’altro si incontrano più facilmente persone sorridenti — dice Gianfranco Parati, direttore del dipartimen­to di Scienze cardiovasc­olari, neurologic­he e metabolich­e —, anche se stanche per queste difficili settimane di turni pesanti di lotta contro il virus. Sorrisi che nascono dalla soddisfazi­one di vedere finalmente pazienti meno gravi. E guardando negli occhi di chi è ricoverato, occhi spesso lucidi per l’emozione, si legge un “grazie” intenso».

 Ricordi Volevamo fissare nel tempo questo periodo, i sentimenti che lo hanno pervaso, la sofferenza e anche la speranza

 Racconti La mia intenzione è realizzare un qualcosa di più di un semplice disegno Provo a raccontare una storia, a fare riflettere

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La fotografia scattata con il drone da Lapo Fatai: davanti al suo murale posano i medici dell’Auxologico
In volo La fotografia scattata con il drone da Lapo Fatai: davanti al suo murale posano i medici dell’Auxologico

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