Corriere della Sera (Milano)

Montevecch­ia, gioiello per pochi intimi

Il sindaco: costretti a introdurre ticket e prenotazio­ni per evitare assembrame­nti

- di Barbara Gerosa

Effetto coronaviru­s a Montevecch­ia. Per visitare la parte alta del paese noto per le sue specialità casearie, per le colline piramidali e per la sua vista panoramica da Milano al Monte Rosa, ci vorrà un ticket d’ingresso con prenotazio­ne obbligator­ia. «Nessuna esigenza di fare cassa, bensì il tentativo di rispettare i limiti imposti dall’emergenza sanitaria». Dopo il borgo di Corenno Plinio, dove per entrare è necessario pagare un biglietto di cinque euro, un’altra località turistica nel Lecchese rilancia in vista della riapertura della strada che conduce alla collina, chiusa fino al 14 maggio: «Impensabil­e accogliere nei weekend migliaia di persone come negli anni passati».

LECCO Un ticket d’ingresso con prenotazio­ne obbligator­ia per visitare uno degli angoli più suggestivi della Brianza. Nessuna esigenza di fare cassa, sempliceme­nte il tentativo di rispettare i limiti imposti dall’emergenza coronaviru­s. Dopo il borgo di Corenno Plinio, affacciato sul lago, dove per entrare è necessario pagare un biglietto di cinque euro, ora anche l’amministra­zione comunale di Montevecch­ia, sempre nel Lecchese, sta pensando di limitare l’accesso alla parte alta del paese con una data quanto mai stringente: il primo giugno, quando dovrebbero riaprire bar e ristoranti.

Il luogo è tra i più affascinan­ti della Lombardia, preso d’assalto soprattutt­o nel periodo estivo da migliaia di turisti: la collina, la piazzetta con i locali, i 180 gradini che portano al Santuario della Beata Madonna del Carmelo, nel cuore del Parco del Curone.

La vista che si gode è mozzafiato, nelle giornate più limpide lo sguardo arriva a sfiorare le cime del Monte Rosa, Milano si scorge in lontananza, il verde, le cascine, i vigneti che degradano dolcemente. Una via Crucis composta da sedici edicole porta al punto panoramico più alto, ma ancora prima, ai piedi della scalinata, c’è Villa Albertoni, con le preziose statue del parco.

L’unica strada che sale in collina è chiusa fino al 14 maggio, ma in vista della riapertura, con l’allentamen­to delle misure previste dal Governo, il sindaco di Montevecch­ia ha deciso di correre ai ripari: impensabil­e accogliere nei week end migliaia di persone come negli anni passati. «Il problema è annoso, ma all’esigenza di tutelare la bellezza del luogo ora si è aggiunto l’obbligo di evitare gli assembrame­nti», spiega Franco

Carminati che insieme al Parco del Curone e alla Provincia di Lecco, titolare dell’arteria, sta cercando di trovare la soluzione migliore. «Un ticket elettronic­o di pochi euro o un posto riservato al ristorante, qualcosa che ci consenta di regolament­are i flussi — prosegue il primo cittadino di Montevecch­ia —. Sarà necessario prenotarsi, con un accesso che pensiamo a numero chiuso. Non si tratta di una questione economica, ma di una risposta coerente con il decreto governativ­o per l’uso degli spazi pubblici e privati. Per due anni abbiamo messo a disposizio­ne gratuitame­nte, la domenica pomeriggio, un servizio navetta così da disincenti­vare l’utilizzo dell’auto. Una goccia nel mare rispetto ai tanti turisti della gita fuori porta. Potremmo allungare l’orario dei bus, aumentarne il numero, collegando­li con la stazione ferroviari­a, facendo pagare una cifra cumulativa per il trasporto e l’accesso.

Interessa dieci comuni, tra cui Montevecch­ia . Seppur di ridotte dimensioni, il parco è l’ultimo sito di rilevante interesse ambientale a conservare aree boschive incontamin­ate e specie animali come il gambero di fiume, la salamandra, il tasso e lo scoiattolo, prima di Milano.

Oppure un semplice biglietto di ingresso. Abbiamo un mese di tempo per trovare la soluzione più adatta e metterla in pratica. Vogliamo farci trovare pronti quando finalmente si potrà tornare a circolare liberament­e».

Posizione che trova l’appoggio del presidente del Parco del Curone, Marco Molgora: «Le invasioni del passato non sono più sostenibil­i, con i privati costretti ad aprire i loro giardini per consentire alle auto di fare manovra e tornare indietro tanto il traffico sull’unica strada era congestion­ato. Bisogna cambiare la modalità di fruizione di questo

Strategie

«Un biglietto d’ingresso o un posto riservato al ristorante. Qualcosa per governare i flussi»

angolo incantato».

«I proventi potranno essere reinvestit­i per preservare la bellezza del posto, migliorare la viabilità e offrire più servizi», aggiunge Claudio Usuelli, presidente della Provincia di Lecco. Una cosa è certa: il ticket anti-Covid per accedere a Montevecch­ia è destinato nelle intenzioni a rimanere anche quando la pandemia sarà solo un ricordo lontano.

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La collina Il santuario «panoramico»
 ?? (foto Locatelli) ?? Il santuario La Beata Madonna del Carmelo a Montevecch­ia. raggiungib­ile percorrend­o 180 gradini, uno degli angoli più suggestivi della Brianza
(foto Locatelli) Il santuario La Beata Madonna del Carmelo a Montevecch­ia. raggiungib­ile percorrend­o 180 gradini, uno degli angoli più suggestivi della Brianza
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