«Finita l’era della campanella alle 8 Didattica web: la sfida è per i prof»
I concorsi «mai così urgenti» e «il rischio di iniziare l'anno con cattedre scoperte». Le lezioni a distanza «da riformulare». E il piano per la ripresa «con tanti punti di domanda e una certezza: niente più campanella alle 8 per tutti. La scuola si dovrà riorganizzare. E rinnovare». A preparare il piano per la ripresa a settembre in Lombardia sarà la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada. Nominata da una settimana, ha guidato lo stesso ufficio in Veneto.
«La ripresa delle lezioni potrebbe avvenire per tappe. Servirà flessibilità. Gli ingressi saranno scaglionati perché il modello militaresco con il via alle 8 per tutti sarà insostenibile, si intaserebbero le nostre città, il trasporto pubblico non lo reggerebbe. Le scuole si dovranno quindi riorganizzare. L’orario di uscita era già differenziato e anche l’ingresso non sarà più alla stessa ora per tutti», ha spiegato.
Liceale al Manzoni e laurea in lettere classiche alla Statale, Celada ha confermato l’allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindacati che temono un aumento delle supplenze, da 55 mila a 75 mila, per i pensionamenti di settembre e anche per l’effetto pandemia che ha bloccato i concorsi. «Le graduatorie per tante discipline sono vuote e anche se il Ministero ha confermato per la Lombardia lo stesso numero di posti dello scorso anno, e questo è un dato positivo, sarà comunque difficile trovare anche i supplenti».
E servono più insegnanti, è l’appello dal vertice dell’Ufficio scolastico. «In questa situazione di emergenza la riduzione del numero di docenti non è più sostenibile. Ecco perché i concorsi sono diventati più che mai urgenti». E aggiunge: «Serviranno anche disposizioni normative, ci dovrà essere il coraggio di assumerle. E accordi contrattuali».
Poi il punto sui primi due mesi di lezioni a distanza. «Questa modalità da risorsa aggiuntiva è diventata ordinaria, ne abbiamo apprezzato pregi e limiti. E dopo un primo bilancio nelle scuole è emerso un rischio “fai-da-te”. Serve un maggior coordinamento, sarà centrale il ruolo dei presidi e delle équipe pedagogiche». Ancora sulla lezioni a distanza Celada ha sottolineato che il limite può essere nel metodo: «Non preoccupa tanto la connessione veloce o la disponibilità dei dispositivi, su cui sta intervenendo anche il ministero. L’efficacia di questa modalità di insegnamento è legata alla capacità degli insegnanti di avere un’interazione continua con gli studenti. Questo nuovo acronimo, Dad, non si può tradurre nel caricare compiti e tenere lezioni ex cathedra». All’Ufficio scolastico della Lombardia Augusta Celada arriva dopo la direzione di Delia Campanelli, in pensione da fine ottobre. Dopo cinque mesi c’è la ripartenza di settembre da organizzare. E prima ancora l’esame di maturità. «È confermato il colloquio in presenza. E non sarà un problema garantire questa prova in sicurezza, gli esami si svolgono la mattina e il pomeriggio, con nove persone in aula, fra commissione, candidato e testimone. E se in Lombardia dovessero scattare ancora misure restrittive l’esame si potrà fare a distanza come sta avvenendo per le lauree».
La maturità
«Non sarà un problema garantire che il colloquio in presenza avvenga in sicurezza»