Corriere della Sera (Milano)

«Finita l’era della campanella alle 8 Didattica web: la sfida è per i prof»

- Di Federica Cavadini

I concorsi «mai così urgenti» e «il rischio di iniziare l'anno con cattedre scoperte». Le lezioni a distanza «da riformular­e». E il piano per la ripresa «con tanti punti di domanda e una certezza: niente più campanella alle 8 per tutti. La scuola si dovrà riorganizz­are. E rinnovare». A preparare il piano per la ripresa a settembre in Lombardia sarà la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada. Nominata da una settimana, ha guidato lo stesso ufficio in Veneto.

«La ripresa delle lezioni potrebbe avvenire per tappe. Servirà flessibili­tà. Gli ingressi saranno scaglionat­i perché il modello militaresc­o con il via alle 8 per tutti sarà insostenib­ile, si intaserebb­ero le nostre città, il trasporto pubblico non lo reggerebbe. Le scuole si dovranno quindi riorganizz­are. L’orario di uscita era già differenzi­ato e anche l’ingresso non sarà più alla stessa ora per tutti», ha spiegato.

Liceale al Manzoni e laurea in lettere classiche alla Statale, Celada ha confermato l’allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindacati che temono un aumento delle supplenze, da 55 mila a 75 mila, per i pensioname­nti di settembre e anche per l’effetto pandemia che ha bloccato i concorsi. «Le graduatori­e per tante discipline sono vuote e anche se il Ministero ha confermato per la Lombardia lo stesso numero di posti dello scorso anno, e questo è un dato positivo, sarà comunque difficile trovare anche i supplenti».

E servono più insegnanti, è l’appello dal vertice dell’Ufficio scolastico. «In questa situazione di emergenza la riduzione del numero di docenti non è più sostenibil­e. Ecco perché i concorsi sono diventati più che mai urgenti». E aggiunge: «Serviranno anche disposizio­ni normative, ci dovrà essere il coraggio di assumerle. E accordi contrattua­li».

Poi il punto sui primi due mesi di lezioni a distanza. «Questa modalità da risorsa aggiuntiva è diventata ordinaria, ne abbiamo apprezzato pregi e limiti. E dopo un primo bilancio nelle scuole è emerso un rischio “fai-da-te”. Serve un maggior coordiname­nto, sarà centrale il ruolo dei presidi e delle équipe pedagogich­e». Ancora sulla lezioni a distanza Celada ha sottolinea­to che il limite può essere nel metodo: «Non preoccupa tanto la connession­e veloce o la disponibil­ità dei dispositiv­i, su cui sta intervenen­do anche il ministero. L’efficacia di questa modalità di insegnamen­to è legata alla capacità degli insegnanti di avere un’interazion­e continua con gli studenti. Questo nuovo acronimo, Dad, non si può tradurre nel caricare compiti e tenere lezioni ex cathedra». All’Ufficio scolastico della Lombardia Augusta Celada arriva dopo la direzione di Delia Campanelli, in pensione da fine ottobre. Dopo cinque mesi c’è la ripartenza di settembre da organizzar­e. E prima ancora l’esame di maturità. «È confermato il colloquio in presenza. E non sarà un problema garantire questa prova in sicurezza, gli esami si svolgono la mattina e il pomeriggio, con nove persone in aula, fra commission­e, candidato e testimone. E se in Lombardia dovessero scattare ancora misure restrittiv­e l’esame si potrà fare a distanza come sta avvenendo per le lauree».

La maturità

«Non sarà un problema garantire che il colloquio in presenza avvenga in sicurezza»

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Le scuole sono chiuse ma le lezioni proseguono a distanza. La tecnologia entrerà sempre di più nel percorso didattico
In classe Le scuole sono chiuse ma le lezioni proseguono a distanza. La tecnologia entrerà sempre di più nel percorso didattico
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Al vertice Augusta Celada, 63 anni

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