Il giorno di Ramelli «Un “presente” virtuale per Sergio»
Il giovane missino ucciso nel 1975
La quarantena cancellerà anche la consueta (e contestatissima) parata in ricordo di Sergio Ramelli, il 18enne militante missino ucciso a sprangate da un commando di Avanguardia operaia 45 anni fa, il 29 aprile del 1975. Nessuna cerimonia di «presente», dunque, con relativo sfoggio di saluti romani, nel luogo dove lo studente del Molinari iscritto al Fronte della Gioventù
fu colpito a morte, in via Paladini, tra Città Studi e l'Ortica. Confermato invece il ricordo ufficiale ai giardini intitolati allo stesso Ramelli, in via Bronzino, sempre a Città Studi: nel primo pomeriggio, con la presenza istituzionale della vicesindaca Anna Scavuzzo e dei parlamentari legati alla destra milanese. «Sono trascorsi 45 anni da quel brutale assassinio e ancora l’odio ideologico non si è spento. È importante che il sacrificio di Sergio diventi patrimonio dell’intera città», dice il deputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza.
I militanti «duri e puri» si daranno invece convegno in serata per un concerto in streaming coi gruppi «di area» «in memoria di Sergio». Prima dello show è previsto però un «presente» virtuale, con un video commemorativo di Ramelli. Rimane anche qualche timore per possibili trasgressioni, in questo caso non virtuali, ai divieti di assembramento: non è possibile escludere del tutto flash-mob o dimostrazioni estemporanee da parte di qualche gruppo di irriducibili. L’anno scorso il corteo (non autorizzato) dell’estrema destra sfociò in incidenti con la polizia, tra manganellate, tre feriti e soprattutto polemiche. Immancabili nel giorno di Ramelli.