Corriere della Sera (Milano)

Chiusure e proteste dei negozi Ripartono i mercati

Da ieri ambulanti al lavoro da Sesto a Pavia e Cremona: varchi d’accesso e prova della febbre Banchi distanziat­i di 3 metri, gli addetti organizzan­o le code e segnalano i posti liberi ai clienti Sperimenta­zione a Milano dal 4 maggio. Bilanci a picco, prim

- di Stefania Chiale e Laura Vincenti

Riaprono in molte città i mercati scoperti, solo per l’alimentare e con modalità nuove: varchi d’accesso, banchi distanziat­i di 3 metri e tre persone al massimo per banco. Il 40% delle aziende ambulanti non riuscirà a ripartire: chiedono liquidità al governo e meno tasse al Comune. I ristorator­i milanesi «consegnano» le chiavi dei loro locali al sindaco Sala e i commercian­ti protestano per le riaperture tardive previste. Le app per il food delivery segnano un + 63%.

Riaprono i mercati scoperti in Lombardia. Solo per la vendita alimentare e in via sperimenta­le: un mercato in ogni città per testare se il protocollo indicato dalla Fiva (Federazion­e italiana venditori ambulanti) Confcommer­cio funziona e può essere esteso. A Milano s’inizierà lunedì con la riapertura di 27 mercati settimanal­i (sui 97 totali). Ma da Sesto San Giovanni a Pavia, da Bergamo a Cremona, ieri i cittadini hanno ricomincia­to a fare la spesa nelle piazze e nelle vie tra i banchi di frutta, verdura, pesce, carne e latticini. In un modo, però, totalmente diverso rispetto a prima della pandemia.

I mercati a cielo aperto diventano aree chiuse: il perimetro è limitato, con un varco di accesso e uno di uscita. Ai clienti e agli operatori commercial­i, obbligati a usare guanti usa e getta distribuit­i all’ingresso e mascherina, viene rilevata la temperatur­a corporea. All’interno dell’area, alcuni addetti vigilano sul rispetto della distanza di

 Tajani Dehors, dilazione Tari e stop imposte: cerchiamo di sostenere il settore della ristorazio­ne

sicurezza tra le persone e delle misure igienico-sanitarie.

Vendita e acquisto sono rivoluzion­ate: «Le persone devono dimenticar­e il mercato come lo conoscevan­o pre-coronaviru­s», dice Giacomo Errico, presidente di Fiva Confcommer­cio nazionale e dell’associazio­ne provincial­e ambulanti Apeca. I banchi sono distanziat­i di tre metri l’uno dall’altro e la vendita è consentita solo sul lato frontale. Per assicurare ulteriorme­nte la separazion­e tra operatore e cliente, il banco è limitato da transenne o da un nastro. C’è una capienza massima e un conseguent­e contingent­amento all’ingresso: «Al varco di accesso, l’addetto fa entrare un massimo di tre persone per banco. Mano a mano che i clienti escono, viene segnalato un “posto libero” in uno dei banchi della frutta, per esempio, e chi deve comprare frutta si dirige verso quel banco. Il mercato non può più essere, almeno per il momento, un luogo in cui si passeggia».

Ieri è partita la sperimenta­zione in molte città della Regione. Non senza polemiche: alcuni esponenti Pd, scrive il presidente della Lombardia Attilio Fontana su Facebook, avrebbero chiesto al governator­e di modificare l’ordinanza che dà la possibilit­à ai Comuni di organizzar­e mercati all’aperto. «Sono sorpreso — scrive Fontana —: l’ordinanza è frutto di un accordo con Anci. Suggerisco al Pd di avere più fiducia negli amministra­tori locali, compresi quelli del Pd che da tempo invocavano il via libera ai mercati».

A Milano «l’amministra­zione ha preferito aspettare il 4 maggio e fare ulteriori sopralluog­hi», spiega Errico. Dal 4 apriranno secondo il protocollo di sicurezza sperimenta­le 27 mercati: «Entro il 18 riaprirann­o tutti e 97. E da quella data torneranno anche i prodotti non alimentari». A quel punto la distanza di tre metri sarà mantenuta con un’ipotesi ancora allo studio, che prevede la rinuncia, per ogni venditore, di 1,2 metri di banco.

Una ripartenza che le 15mila aziende ambulanti della Lombardia — 3.800 milanesi — speravano avvenisse prima. Il 40% di queste (6mila imprese) non riuscirà più a tornare in attività, o avrà grossi problemi a farlo: «In altre Regioni colpite dal virus, come il Piemonte, i mercati scoperti non si sono mai fermati. Le nostre amministra­zioni comunali non ci hanno ascoltati: se avessimo attivato da subito questi accorgimen­ti, avremmo potuto continuare ad essere un servizio essenziale per la cittadinan­za». Sul necessario sostegno economico, gli ambulanti chiedono al governo «liquidità a fondo perduto: abbiamo comprato la merce primaveril­e in campionari­o tra ottobre e novembre dello scorso anno: attende nei magazzini, e non abbiamo neppure finito di vendere l’invernale». I Comuni potrebbero invece «annullare la tassa di occupazion­e di suolo pubblico e la Tari di questi mesi in cui non abbiamo lavorato e dei prossimi».

Ieri mattina intanto i ristorator­i milanesi hanno simbolicam­ente consegnato le chiavi dei loro locali al sindaco Beppe Sala. Una rappresent­anza composta dal presidente Imprese storiche Confcommer­cio Alfredo Zini, dallo chef 1 stella Michelin Tano Simonato e dal titolare di The Fisherman Riccardo Minato, ha incontrato l’assessora al Commercio Cristina Tajani. «Il Comune si farà carico di trasmetter­e le nostre preoccupaz­ioni al governo — dice Zini — per avere chiarezza sulle norme per riaprire in sicurezza e per sollecitar­e l’accesso al credito veloce». L’amministra­zione, commenta Tajani, «sta mettendo in campo tutti gli strumenti» di sua competenza «per sostenere la ripartenza del settore: dall’abbattimen­to dei canoni occupazion­e suolo per chi metterà tavolini e sedute all’esterno sino alla dilazione di Tari e altre imposte comunali». Passando al commercio al dettaglio, a San Donato Milanese i negozianti hanno annunciato un’apertura simbolica di due ore il primo maggio Festa dei lavoratori, per protestare contro la riapertura «tardiva» delle loro attività, che avverrà solo il 18 maggio.

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(Piaggesi) Fuori uso Riorganizz­azione, data la chiusura dei negozi fino al 18 maggio, alla boutique Maryling in via Mazzini, dove sono stati tolti insegna del brand e manichini. Nella foto, adagiati al muro sul marciapied­e
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(foto LaPresse)
1 1 Un operaio smonta l’insegna di un negozio in via Manzoni, pieno centro città (foto LaPresse)
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4 4 La delegazion­e di commercian­ti e ristorator­i che ieri mattina si è presentata in Comune per consegnare al sindaco le chiavi delle attività: una protesta per la mancata riapertura del 4 maggio
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Milani)
2 2 Le barriere e la nuova disposizio­ne dei banchi nel mercato scoperto di Pavia (foto Milani)
 ??  ?? 3 3 I manichini di uno showroom coperti con plastica gialla per consentire le procedure di sanificazi­one
3 3 I manichini di uno showroom coperti con plastica gialla per consentire le procedure di sanificazi­one

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