Gli animali in libertà arrivano nelle case E la volpe si ripara nella cuccia del cane
Se fosse una fiaba, sarebbe una rivisitazione molto più animale di «Cappuccetto rosso». E dato che in questo periodo di cose strane ne succedono parecchie, ecco direttamente da Buscate, periferia nord-ovest della città, un episodio di cronaca (quasi) nera a quattro zampe. Succede che una volpe, travolta da un’insolita libertà, dato che il lockdown ha tolto di mezzo il solito fiume di esseri umani rumorosi, va a far visita, nonostante le recinzioni, a una villetta con giardino. Nessuno sa cosa l’abbia attratta, probabilmente l’odore del cibo dei cani o magari i rifiuti intorno, ma di fatto si è accorta tardi che quel giardino era proprietà privata di due cani piuttosto ingombranti che ovviamente non gradiscono la visita. Tenta di scappare, col risultato di finire proprio nel posto peggiore, la loro cuccia. Il lieto fine, tutt’altro che scontato, arriva con l’intervento degli uomini dell’Enpa, l’ente nazionale di protezione degli animali, che riescono a metterla in salvo come solo in certe pubblicità anni Ottanta, dopo che i proprietari della casa l’avevano riparata con un pannello dall’assalto dei cani. La volpe, rimasta praticamente paralizzata fino all’arrivo dei soccorritori, viene portata nell’oasi del Wwf di Vanzago e curata.
«Viviamo un periodo per certi versi magico per gli animali e la natura tutta: il lockdown, imposto dal contenimento del coronavirus, ha abbassato il livello del traffico, così tanti animali hanno rimesso la testa fuori e spesso finiscono anche per avvicinarsi a contesti urbani», spiega Umberto Di Bonaventura, coordinatore di Enpa Milano.
Così di volpi ultimamente se ne sono viste parecchie, soprattutto in zona Parco Nord, dove spesso si addentrano per rubare il banchetto, portato da alcuni abitanti della zona, ai gatti abbandonati. Molte vivono nelle aree boschive del parco del Ticino, ma la frenesia della vita metropolitana le ha sempre tenute prudentemente alla larga. «In questo periodo, gli animali selvatici, approfittando della relativa calma del territorio dovuta al confinamento, sono più portati a esplorare zone nuove, anche in prossimità dei luoghi urbani», spiega Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano. Ultimamente sono sempre di più gli avvistamenti di animali selvatici vicino ai centri abitati, al punto che l’Enpa consiglia di guidare con prudenza, nel senso di fare più attenzione possibile per evitare investimenti accidentali. «Gli animali sono più tranquilli, meno spaventati e per questo vengono avvistati più frequentemente. Non si tratta di nuovi arrivi, come qualcuno potrebbe supporre, ma di soggetti che già vivevano nei paraggi e che ora, complice la maggior tranquillità, sono più visibili, dato che non scappano», aggiunge Giudici.
Per l’Enpa è anche la stagione di continui salvataggi a uccellini che, colpiti da temporali primaverili, non riescono più a volare. Martedì, poi, gli operatori, dopo aver visto un video pubblicato sul Corriere, si sono recati a effettuare un sopralluogo sotto il ponte di via Giordani, in zona Lorenteggio, dove vivono tre donne sfrattate in compagnia di nove cani che avevano bisogno di cibo e cure.
Ma questa strana primavera in città, complice la quarantena di massa, sta diventando la stagione di un’esplosione di natura incontaminata. Pappagalli, anatroccoli, papere, scoiattoli, cigni si incontrano per strada o sulle sponde dei Navigli. Dove i residenti erano abituati, al massimo dell’esotismo, a vedere topi e nutrie.
Il risveglio La natura vive un momento magico grazie al confinamento umano
Effetto lockdown
La fauna già presente in parchi e aree boschive ora si avvicina al contesto urbano