Corriere della Sera (Milano)

L’attesa dei commercian­ti «Mancano le linee guida»

Dall’Arco della Pace a Brera, l’attesa di locali e negozi La movida pronta alla ripartenza tra molte incertezze Il brand dei cantanti Nove25 lancia la sfida: nuovo store

- Di Laura Vincenti

I locali milanesi si stanno preparando per la ripartenza: «Noi siamo prontissim­i, anzi non vediamo l’ora, anche se stiamo ancora aspettando le linee guida» assicura Fabio Acampora. «Già lunedì riapriamo, dal mattino fino a sera tardi, Living, all’Arco della Pace, Refeel in zona Porta Romana, e Swiss Corner in Piazza Cavour: siamo fortunati perché abbiamo dehors spaziosi e con il permesso del Comune li amplieremo ulteriorme­nte». Il Living è un ritrovo frequentat­issimo all’Arco della Pace, soprattutt­o all’ora dell’aperitivo: «I milanesi hanno voglia di uscire, anche se con le nuove norme calcolo di perdere il 50% del lavoro». E martedì riapre anche il ristorante argentino El Porteño all’Arena, poi le settimane successive gli altri della famiglia. «Bisogna riprendere a lavorare e vedere come vanno le cose», conclude Acampora.

E lunedì 18 si può tornare a bere un caffè o una birra anche allo storico Bar Magenta, che ad aprile ha festeggiat­o 113 anni. Racconta il titolare Paolo Marchesi: «Mi sono organizzat­o: ho speso 5 mila euro per acquistare dispositiv­i di sicurezza, termoscann­er, divisori in plexiglass per i tavoli. Poi ho applicato per terra le strisce adesive per il distanziam­ento: si entra dall’ingresso principale ma si esce da un’altra parte». Con la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro i posti a sedere si riducono da 200 a 60 all’interno e da 100 a 50 all’esterno. Il bar è operativo dalle 8 alle 24: «Ma chi verrà? L’Università Cattolica è chiusa, gli uffici pure, turisti non ce ne sono e tra poco i milanesi della zona partiranno per le seconde case. Lavorerò un po’ per l’aperitivo, ma sono molto preoccupat­o».

Già aperto per l’asporto dalle 8 del mattino alle 20 Pandenus

di piazza Gae Aulenti: «Ma entro il 25 maggio lo rendo operativo al 100% con servizio ai tavoli fino a sera tardi — racconta Filippo Lecardane —. Abbiamo già un grande dehors e conto di allargarlo: la bellezza di questa piazza, oltre all’architettu­ra, è che non ci sono macchine».

Si dovrà aspettare giugno, invece, per mangiare la cotoletta del Jazz Café, il locale che 25 anni fa ha lanciato la vita notturna al Sempione: «Non sono pronto. Sto facendo modifiche al locale: punterò più su ristorazio­ne e bar — racconta il patron Beppe Grasso —. Lunedì aprirò alcuni Bomaki, i ristoranti nippo-brasiliani che stanno lavorando con asporto e consegne a domicilio».

E lunedì via libera anche ai negozi: in corso Buenos Aires si festeggia l’inaugurazi­one del nuovo store del brand Nove25. «Siamo specializz­ati in gioielli in argento da personaliz­zare, soprattutt­o anelli con scritte, iniziali, immagini» racconta Roberto Dibenedett­o, che ha aperto la prima insegna 15 anni fa in via Ravizza. «Anche nel 2005 c’era crisi e siamo riusciti a crescere grazie a un nuovo concetto di gioielleri­a: spero di superare anche questo momento difficile. A giugno si potrebbe tornare quasi alla normalità». Il marchio, che piace molto ai giovani, collabora con Inter e Juventus e vanta tra i suoi clienti artisti come Guè Pequeno, Fedez, Marracash e Pierfrance­sco Favino che commenta: «L’apertura di questo store ha il sapore della speranza».

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(foto Alberico/ Fotogramma) In vetrina Da lunedì riaprono bar e negozi. I preparativ­i in piazza San Babila

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