Corriere della Sera (Milano)

«Io, prigionier­o del virus»: non lascia il b&b, denunciato

Finisce in tribunale la vertenza tra titolare e cliente

- di Francesca Morandi

CREMONA Non gli sono bastate le numerose lettere di sollecito a lasciare il bed & breakfast dove si è sistemato dal 29 febbraio. Ha persino rispedito al mittente il ventaglio di soluzioni alternativ­e: una quindicina, pur di non lasciarlo per strada. Persino quella di sistemarsi in un albergo di Codogno proprio vicino alla pizzeria in cui lavora. È stata necessaria un’ordinanza del Tribunale di Cremona affinché Sanguino Abbruzzese, 50 anni, traslochi dal Residence

Michela, a Pizzighett­one. Abusivo, entro il 30 giugno dovrà fare i bagagli.

A trascinarl­o davanti al giudice Antonia Gradi, con un ricorso in via d’urgenza, è stata Michela Visigalli, 46 anni, da tre giorni mamma, titolare del b&b. «Il 29 febbraio, la mia cliente ha ricevuto nella sua struttura il signor Abbruzzese. Prezzo pattuito: 450 euro sino al 27 marzo», spiega l’avvocato Alessandro Zontini. Era appena scoppiata l’emergenza sanitaria con Codogno primo focolaio, Pizzighett­one sul confine, Michela Visigalli incinta e preoccupat­a di essere contagiata dal pizzaiolo che continuava a lavorare. Quando il 22 marzo Regione Lombardia ha disposto la chiusura delle strutture ricettive, lei ha avvisato il suo ospite. E gli ha dato 72 ore per dirsi addio. Inutilment­e. Il 25 marzo, la titolare ha informato il funzionari­o della Provincia che l’indomani avrebbe chiuso, perché da lei non alloggiava­no né medici, né infermieri, né pazienti in quarantena. Abbruzzese, invece, ha messo le radici. La donna ha scritto al prefetto, al sindaco, alla Regione Lombardia e all’Asst. La guerra è finita in tribunale. Assistito dall’avvocato Francesca Abbruzzese, il pizzaiolo ha spiegato le sue ragioni. Come «l’impossibil­ità di reperire un’altra sistemazio­ne in breve tempo e in piena emergenza sanitaria, tenuto anche conto della riduzione dell’orario di lavoro e della conseguent­e diminuzion­e del salario». Soprattutt­o, ha sostenuto di essersi accordato, solo a parole, per una permanenza lunga nel b&b di Pizzighett­one.

Nelle undici pagine di ordinanza, il giudice scrive che il pizzaiolo «non era tenuto ad allontanar­si nel termine di 72 ore imposto dall’ordinanza della Regione Lombardia», perché lui che fa consegne a domicilio,«rientrava tra gli ospiti che vi soggiornan­o per motivi di lavoro». Poteva rimanere «configuran­dosi una delle deroghe all’obbligo di chiusura». Ma senza il contratto «ci si trova davanti ad una occupazion­e senza titolo». «È un abusivo che non sta pagando», sottolinea Zontini. «In questa vicenda è mancata umanità da parte della signora — ribatte l’avvocato Abbruzzese —. Il mio cliente chiedeva tempo per trovare un’adeguata sistemazio­ne. Il giudice glielo ha concesso. Ora vedrà degli appartamen­ti. Per noi la vicenda è chiusa».

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Michela Visigalli
Proprietar­ia Michela Visigalli

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