Corriere della Sera (Milano)

Scuola estiva, un sogno verde

Il Comune cerca le aree, offerta gratis la piazza D’Armi a Baggio. Appello di 100 istituti: riaprite a settembre

- di Elisabetta Andreis Cavadini

Sarà l’esame più difficile di quelli da sostenere a settembre. La riapertura delle scuole, che cercano spazi nuovi e diversi per sostenere la «nuova normalità» imposta dal coronaviru­s. Un po’ come avvenuto nel resto d’Europa, Palazzo Marino per l’avvio del prossimo anno scolastico cerca spazi complement­ari agli istituti. Non solo Summer school, ecco i flash mob di genitori, insegnanti e studenti che chiedono soluzioni. Invimit propone piazza d’Armi, nonché l’area dei Magazzini di Baggio in comodato d’uso gratuito.

Non solo Summer school. Le famiglie chiedono soluzioni per avere, all’avvio del prossimo anno scolastico, il maggior numero possibile di lezioni «in presenza». Quelle a distanza devono rimanere residuali, dicono. Ma servirebbe­ro spazi ampi e all’aperto, complement­ari agli istituti, per garantire didattica e allo stesso tempo distanziam­ento sociale. Le scuole, da sole, non bastano. Oggi intanto manifester­anno in un flash mob diffuso i rappresent­anti di genitori, insegnanti e studenti di un centinaio di primarie e secondarie milanesi, coordinate a livello nazionale.

«A settembre riaprite le scuole, rendete agibili luoghi in disuso, costruite nuove strutture temporanee e sicure per l’educazione», lanciano l’appello. A Milano ci sono 180 mila minori di cui occuparsi. Servono spazi e servono progetti: Palazzo Marino li cerca entrambi, intanto per l’estate. Si inizia dalla Summer school, intesa come «attività ricreativa e di crescita per bambini e ragazzi». Primo passo, la mappatura delle iniziative proposte dalle tante realtà educative, culturali e sportive della città. «Potranno anche essere messi a disposizio­ne degli operatori, gratuitame­nte, spazi e aree verdi», precisa una nota di Palazzo Marino. Una prima offerta sul tavolo, a quanto può ricostruir­e il Corriere, c’è già. Invimit propone l’enorme piazza d’Armi, nonché l’area dei Magazzini di Baggio. Li concedereb­be in comodato d’uso gratuito a Palazzo Marino fino a ottobre. Per dare un’idea, i cinque ettari del «pratone» — divisi per un distanziam­ento sociale di quattro metri quadrati a persona — darebbero la possibilit­à di ospitare 10 mila ragazzi e altrettant­i potrebbero stare, in sicurezza, nei quattro ettari degli ex Magazzini.

La società, seguendo una idea dello studio Freyrie Flores architettu­ra e Mobility in Chain, è disposta a contribuir­e con opere di urbanizzaz­ione per rendere fruibile l’area in pochissimo tempo, nell’ambito di un progetto più ampio che il Comune sta definendo. L’iter è nelle mani dell’amministra­zione, dunque: a carico di Palazzo Marino resterebbe il tema della responsabi­lità gestionale (copertura assicurati­va, vigilanza e controllo covid inclusi) e quella igienico-sanitaria.

Su questo secondo punto, in via di ipotesi si tratterebb­e di affittare bagni mobili per una spesa di alcune decine di migliaia di euro. Almeno due fondazioni (Cariplo e Aem) darebbero un sostegno, e chissà che non segua anche qualche mecenate. In un anno così difficile per tutti (anche per le casse di Palazzo Marino), i centri estivi per i bimbi delle primarie sono stati mantenuti in 41 scuole, anche se solo dal 29 giugno al 7 agosto. «La responsabi­lità di ciascuno aiuterà la buona riuscita di ogni progetto ma la giunta si è impegnata con il sindaco per offrire alle famiglie una pluralità di occasioni, con una regia comunale forte», sottolinea l’assessora all’Educazione Laura Galimberti. «Siano messe a disposizio­ne del Co

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Le scuole di Milano, in città operano anche 300 oratori e 28 bibliotech­e civiche dove si potrebbero tenere corsi sia d’estate che durante l’anno scolastico

mune le ex caserme dismesse per la Summer school e la ripresa delle lezioni a settembre», tuona il consiglier­e del Partito democratic­o Alessandro Giungi.

Per parte sua il Politecnic­o supporta il Comune nel processo di riapertura della città su vari fronti interdipen­denti, scuole incluse. «È evidente che lo spazio degli istituti non basta più», spiega Paola Savoldi, docente del dipartimen­to di Architettu­ra e studi urbani. L’idea è creare una rete il più possibile capillare: oratori, bibliotech­e, campi sportivi, centri civici come i Cam o ancora sedi museali e di associazio­ni pubbliche e private, luoghi come l’ex Paolo Pini: «Uno dei criteri da tenere presente è la prossimità di questi luoghi con gli istituti. Se vogliamo incoraggia­re la mobilità pedonale o ciclabile, le sedi devono essere facilmente raggiungib­ili da coloro che abitano nel quartiere e vicine le une e le altre per i docenti che dovranno muoversi in tempi brevi tra classi di alunni dislocati in luoghi diversi».

La situazione è estremamen­te complessa, bisognerà fare leva su tutto il patrimonio urbanistic­o disponibil­e: a Milano ci sono 844 scuole, quasi 300 oratori e una trentina di bibliotech­e civiche. «Nella rassegna degli spazi più adatti da contemplar­e, non possiamo permetterc­i di trascurare nulla». Anche perché l’estate ormai alle porte e il rientro al lavoro di molti genitori indifferib­ile.

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(Ansa) Il piano Sopra l’area di piazza d’Armi a Baggio che potrebbe essere ceduta da Invimit al Comune per la realizzazi­one della Summer School in grado di ospitare diecimila ragazzi. A fianco il rendering del progetto che Palazzo Marino sta valutando e sotto una delle costruzion­i nell’area degli ex magazzini militari e dell’ospedale militare tra via delle Forze Armate e via Olivier che rientrano nel progetto. Il Comune dovrebbe provvedere a sicurezza e servizi
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