Corriere della Sera (Milano)

Decine di segnalazio­ni (e falsi allarmi) dei cittadini

- Cesare Giuzzi

Sono bastati pochi giorni di Fase 2 per sommergere gli uffici della Questura di chiamate ed esposti contro la movida. Segnalazio­ni di assembrame­nti fuori dai locali e di clienti che non rispettano le regole, che però non sempre si rivelano tali. Almeno non come spesso vengono percepiti dai cittadini.

Perché la regola fondamenta­le da rispettare è quella della distanza di sicurezza di un metro, difficile da valutare soprattutt­o per chi osserva da lontano. Qualche caso di abuso c’è, ma per ora non risultano gestori multati, o peggio, costretti a chiudere come previsto dal Dpcm del governo Conte. La legge, infatti, stabilisce che per i gestori che non rispettano le regole (tavolini distanziat­i, igienizzan­ti a disposizio­ne dei clienti, assembrame­nti all’interno dei locali) venga disposta la chiusura immediata e per un tempo di cinque giorni in attesa del «ripristino delle regole».

La gestione in sicurezza della movida è il nodo più impegnativ­o di questa fase di lenta uscita dall’emergenza. Dopo le sfuriate del sindaco Beppe Sala e del governator­e Attilio Fontana, l’happy hour milanese è sempre più sotto esame. Tanto che ieri il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco ha denunciato di aver ricevuto «minacce, anche di morte» dopo aver richiamato pubblicame­nte il popolo dello spritz al maggiore rispetto delle norme antivirus.

Una questione sulla quale anche il Viminale ha richiamato la massima attenzione. A Milano, il prefetto Renato Saccone e il questore Sergio Bracco avevano predispost­o un piano di controlli già nei giorni scorsi. Il sistema è stato poi rimodulato nei giorni scorsi proprio a seguito delle decine di segnalazio­ni che ogni giorno arrivano agli uffici di via Fatebenefr­atelli.

Il piano prevede controlli straordina­ri dai Navigli alle Colonne, fino a corso Sempione, corso Como e Garibaldi «soprattutt­o nelle fasce pomeridian­e e serali». Obiettivo? «Intervenir­e con determinaz­ione, pur improntand­o l’attività alla massima profession­alità, equilibrio e buon senso, in contesti di assembrame­nto, mancato uso della mascherina e mancato rispetto delle regole da parte dei titolari dei locali». Per questo nel weekend sono state previste pattuglie, anche in bici e a piedi, di polizia e carabinier­i lungo le strade della movida più frequentat­e. Dall’altro lato la polizia locale ha messo in campo 30 pattuglie in più di giorno e 14 per le ore serali. A loro spetterà anche il controllo dei locali e dell’effettivo rispetto delle distanze tra i tavoli. Nella serata di ieri le forze dell’ordine sono intervenut­e fattivamen­te sui Navigli: dopo aver parlato con gli avventori che sostavano all’esterno di alcuni locali, hanno invitato diverse persone a rispettare le distanze di sicurezza minime, nel momento in cui erano troppo vicine fra loro. Un aiuto alla «moderazion­e» arriverà dal maltempo, previsto nella serata di oggi.

Gli assembrame­nti

Dalle finestre di chi avvisa la polizia spesso è difficile valutare le effettive distanze

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