Corriere della Sera (Milano)

Sala e la movida «I richiami non bastano» Stretta in vista

- di Cesare Giuzzi e Andrea Senesi

Il sindaco Sala, il prefetto Renato Saccone e probabilme­nte il governator­e Attilio Fontana si incontrera­nno per stilare un bilancio della prima settimana di fase 2. Da venerdì sono entrate in servizio le pattuglie dedicate ai controlli dentro e fuori dai locali. Per il sindaco, «c’è frustrazio­ne perché il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto». Si studiano contromisu­re, ma no al coprifuoco.

La «frustrazio­ne» di sapere che le «forze dell’ordine disponibil­i» sono comunque destinate a non bastare e che ogni richiamo al buonsenso collettivo «funzionerà fino a un certo punto». Anche Beppe Sala immagina così la linea dura contro «spritz selvaggio» e il «liberi tutti» davanti a bar e locali. Due settimane fa era sbottato contro la folla di giovani ammassati sulle sponde dei Navigli, senza mascherina e senza distanziam­ento sociale, oggi annuncia nuove misure da concordare insieme al prefetto, con la tentazione di sposare la linea dura già adottata altrove. A Brescia, per esempio.

«Non è questione di giusto o sbagliato. O di giovani o meno giovani, posto che in giro non ci sono solo giovani e, d’altro canto, se dovessi giudicare dai messaggi che ricevo, sono tanti i ragazzi che “denunciano” l’irresponsa­bilità di altri ragazzi», ha scritto ieri il sindaco all’ora di pranzo sui suoi profili social: «Ieri (sabato, ndr) mi sono sentito con i sindaci delle grandi città. C’è frustrazio­ne in noi perché tutti concordiam­o che con le forze dell’ordine disponibil­i non si riesce a gestire gli assembrame­nti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto. Domani (oggi, ndr) farò nuovamente il punto con il prefetto per verificare la situazione, a valle del weekend».

Il sindaco Sala, il prefetto Renato Saccone e probabilme­nte il governator­e Attilio Fontana tireranno un bilancio della prima settimana di Fase 2. Da venerdì sono entrate in servizio le pattuglie dedicate ai controlli dentro e fuori dai locali. Polizia, carabinier­i e anche la polizia locale hanno triplicato le squadre impegnate nella fascia oraria che va dalle 16.30 all’1 di notte. Il problema non è solo la sera: preoccupa ancora di più l’orario a ridosso dell’aperitivo. L’ennesima stretta all’happy hour potrebbe passare attraverso un ulteriore rafforzame­nto dei controlli e degli uomini impegnati.

Ma c’è anche un «piano B», ben più repressivo, con l’adozione di ordinanze per la chiusura anticipata dei locali, o addirittur­a, come visto a Brescia per il divieto di accesso a specifiche piazze e singole strade. In prefettura si guarda con attenzione proprio al modello adottato dal sindaco Emilio Del Bono. Una sua «modulazion­e» alla milanese non viene esclusa, ma solo se la situazione movida dovesse effettivam­ente creare gravi problemi di ordine pubblico. Il sistema delle ordinanze, peraltro, andrebbe a colpire indistinta­mente proprio i gestori dei locali. Ipotesi che il governator­e Attilio Fontana non vede con favore, dopo le prime multe staccate venerdì ai titolari di locali per eccesso di movida: «Bisogna agire sui clienti, non su bar e ristoranti». C’è poi il problema dell’aperitivo fai da te, con birra e alcol portati direttamen­te da casa o comprati take away da qualche locale della zona. In questo caso chiudere pub e bar non basta a risolvere il problema. Ma l’idea di chiudere strade e piazze (come in piazzale Arnaldo a Brescia) darebbe davvero l’immagine del coprifuoco. Una tentazione che contrasta, almeno a livello simbolico, con l’intento dichiarato del Comune di riempire i marciapied­i della città, almeno nei mesi estivi, di dehors e tavolini, esentando eccezional­mente bar e ristoranti dal pagamento della tassa di occupazion­e del suolo pubblico. Lo stesso sindaco Sala, ospite in serata della trasmissio­ne di Barbara D’Urso, ha confermato tutte le preoccupaz­ioni rispetto al fenomeno e insieme l’incertezza sulle contromisu­re da adottare: «La situazione sanitaria ora è buona, sotto controllo. Per quanto riguarda la gente in strada, un po’ c’era da aspettarse­lo, dopo tre mesi di chiusura, ma effettivam­ente qualche rischio di ripresa dei contagi c’è. Io non vorrei chiudere per il bene di quelli che lavorano, però vediamo com’è la situazione».

La linea di Fontana «Giusto sanzionare i clienti che dimostrano poco rispetto, ma vanno tutelati i gestori»

 ?? (foto Maule) ?? A passeggio Il ritorno delle persone in via Dante
(foto Maule) A passeggio Il ritorno delle persone in via Dante
 ??  ?? Confronto
Confronto
 ??  ?? ● Beppe Sala, 61 anni, e Attilio Fontana, 68
● Beppe Sala, 61 anni, e Attilio Fontana, 68

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy