Corriere della Sera (Milano)

Addio contanti: si paga in digitale

- di Fabrizio Guglielmin­i

Primato di Milano e Lombardia per pagamenti digitali. «La svolta».

Una città che usa sempre meno contante e sceglie invece i pagamenti digitali con al primo posto carte contactles­s e app per smartphone. I passaggi veloci alle casse sono diventati un’abitudine consolidat­a per i milanesi durante i mesi più critici dell’emergenza Covid. Una tendenza confermata anche su un arco di tempo molto più lungo: per il terzo anno consecutiv­o Milano e la Lombardia sono al primo posto a livello nazionale per l’utilizzo di strumenti che rendono più marginale il contante, come conferma il rapporto 2020 (su dati 2019) del gruppo The European House Ambrosetti — think tank (e azienda di consulenza) — dedicato al settore che valuta le tecnologie innovative dedicate ai pagamenti consumer.

I punti chiave dello studio hanno individuat­o fattori «abilitanti» (le reti tecnologic­he) e lo «stato dei pagamenti» (analisi delle modalità di transazion­e) per aree metropolit­ane, consideran­do non solo il milione e 400 mila residenti milanesi ma anche la cintura più estesa a 3,2 milioni di abitanti. Stabilito un indice su base dieci dai ricercator­i, Milano è al primo posto nella classifica italiana «Metropolit­an Cities Cashless 2020» con un valore 7,36 seguita da Bologna a 5,68. Molto simili i dati in ambito regionale con la Lombardia a 7,38 con Toscana ed Emilia-Romagna alle spalle.

Conferme sul primato cittadino e regionale sono anticipate anche da Ivano Asaro direttore (con Valeria Portale) dell’Osservator­io Innovative Payments del Politecnic­o: «Stiamo raccoglien­do i dati definitivi, ma già indicano un aumento esponenzia­le dei pagamenti da smartphone (app per i vari pos e transazion­i in remoto), dall’inizio dell’anno fino ai mesi più critici del lockdown».

Il team del Politecnic­o studia le tante metamorfos­i del denaro verso la moneta virtuale: fra gli altri, oltre ai portafogli elettronic­i, cominciano ad affermarsi (sia pure con volumi ancora limitati) i dispositiv­i wearable come gli orologi e ancora, in fase iniziale, quelli tramite gli assistenti vocali come «Alexia». «Nei prossimi mesi — continua Asaro — le statistich­e dovrebbero mostrarci, nonostante l’ovvio crollo dei consumi generale a marzo e aprile, un aumento a due cifre degli strumenti high-tech; siamo convinti che queste sono abitudini che si manterrann­o nel tempo; non a caso a livello nazionale la cifra delle transizion­i cashless è arrivato a 279 miliardi di euro». L’utilizzo esteso e quotidiano va di pari passo con la ricerca: fra le startup milanesi in crescita c’è Growish, specializz­ata in pagamenti che raggruppan­o più persone a livello privato o business per viaggi, liste nozze o beneficenz­a. Anche così il «coeur in man» meneghino diventa digitale.

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