Lo sciopero del pianerottolo Il rider resta sul portone
Niente consegne al piano e rigorosa distanza di sicurezza per ritirare la cena. È questa la protesta lanciata dalla «rete nazionale #RiderXiDiritti», che riunisce sigle sindacali confederali e collettivi antagonisti (a Milano: UilTucs e Deliverance), per questo fine settimana in diverse città d’Italia. L’obiettivo: denunciare «la situazione di assoluta precarietà in cui stanno lavorando tutti i fattorini del delivery» poiché, «nonostante l’emergenza sanitaria e la pandemia in corso, Assodelivery (l’associazione che raduna le piattaforme) non ha risposto alle ripetute richieste di incontro dei lavoratori che hanno chiesto di discutere i protocolli su salute e sicurezza nelle sedi istituzionali». Secondo i promotori dell’iniziativa, «non sono pervenute neppure le forniture dei dispositivi di protezione individuale alla maggior parte dei lavoratori». E allora, per garantire le condizioni di sicurezza, dicono gli organizzatori, «chiederemo ai clienti di scendere a ritirare la consegna al portone, mantenendo la distanza di sicurezza di un metro e mezzo». Impossibile prevedere se e quanti rider aderiranno alla protesta, anche perché al momento nessuno può davvero dire di rappresentare «i rider». Il segnale, intanto, sembra destinato soprattutto ai clienti.