Minacce a Fontana Ecco il dossier
Email, post e lettere anonime anche all’indirizzo di casa Il dossier del governatore dopo le scritte dei Carc Corte dei conti: attenti alla corruzione nell’emergenza
Sono una trentina i messaggi di minacce e insulti indirizzati al governatore Attilio Fontana nel mirino della Procura. La polizia giudiziaria indaga per risalire agli autori e i primi risultati sarebbero già stati raggiunti.
I post su Facebook pubblicati da profili falsi non possono mancare con le email inviate da account taroccati, ma tra gli odiatori che nella pandemia hanno preso di mira il Governatore Attilio Fontana per come la Regione Lombardia sta affrontando l’emergenza coronavirus ci sono anche quelli che sono rimasti legati ai classici dei tempi andati, come le scritte, un sempreverde, e le lettere anonime, ormai da considerare una vera rarità nell’era digitale.
Sono una trentina i messaggi di intimidazione, di minacce e di insulti che sono arrivati al governatore della Regione dopo che sui muri di
Milano sono comparse le scritte «Fontana assassino» rivendicate dai Carc, una in via Vittorelli a Crescenzago e l’altra alla Bovisa, a seguito delle quali a Fontana è stata assegnata una scorta. Il legale del presidente della giunta regionale, l’avvocato Jacopo Pensa, ha raccolto tutto in un dossier che ha consegnato al Alberto Nobili, il magistrato che coordina i sostituto procuratori che si occupano dei reati legati al terrorismo e ha aperto un fascicolo di inchiesta per minacce e diffamazione sulle due scritte fatte dai Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. L’avvocato Pensa denuncia il «clima di odio» alzato da chi arriva addirittura a ventilare con una lettera recapitata all’indirizzo di famiglia un «incidente stradale occasionale», in cui la vittima predestinata dovrebbe essere Attilio Fontana. Pensa è convinto che questo possa portare al rischio che prenda ulteriormente piede «un’atmosfera pesante creata da chi vuole fomentare un’ostilità feroce contro Fontana».
Nobili e la polizia giudiziaria stanno indagando per risalire agli autori delle minacce. I primi risultati sarebbero stati già ottenuti.
Il tema degli interventi giganteschi e straordinari dello Stato e della Regione per combattere il covid-19 è presente anche nella relazione all’inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte dei Conti della Lombardia redatta dal Procuratore Luigi Cirillo, che dallo scorso settembre ha preso il posto di Salvatore Pilato, e pubblicata nei sito internet dell’organismo giudiziario dopo che la cerimonia ufficiale prevista per il 13 maggio è stata annullata per l’emergenza. Bisogna garantire che il «flusso straordinario di risorse pubbliche a salvaguardia della salute pubblica e dell’economia sia effettivamente destinato a questi fini, e non ad interessi di parte», avverte Cirillo che annuncia «ogni possibile iniziativa» per la «tutela della legalità finanziaria e quindi dell’efficienza dell’azione amministrativa, tanto più nella situazione emergenziale contingente». Nel corso dell’ultimo anno giudiziario, la Corte ha inflitto condanne erariali per un totale di oltre 60 milioni di euro, molte anche per corruzione, ha ricordato il presidente Antonio Caruso. La corruzione è un «cancro» che deve destare «preoccupazione e allarme», afferma Caruso, un fenomeno criminale purtroppo persiste «negli uffici pubblici, da quelli di livello più elevato, sia politico che di amministrazione generale, a quelli di livello inferiore», e che danneggia in modo irreparabile l’immagine dell’amministrazione pubblica.
Anno giudiziario
Il discorso del procuratore Cirillo: garantire trasparenza sul flusso di risorse