Gli strani roghi seriali al Gratosoglio
Indagini su 40 episodi. Bruciati rifiuti elettrici, plastica, motorini. «Aria irrespirabile»
Roghi «seriali», quasi ogni sera, tra le 18 e le 22. Gli interventi dei vigili del fuoco sono ormai quotidiani, almeno una quarantina gli episodi negli ultimi tre mesi. Roghi grandi e piccoli, di auto, rifiuti e piccole discariche a cielo aperto sempre nella stessa zona, tra il Gratosoglio e via della Chiesa Rossa. A maggio l’escalation peggiore, tra le fiamme plastica, rifiuti elettrici, pezzi d’automobili e di motorini: tutto materiale dal potenziale molto tossico. I residenti: «L’aria è ormai irrespirabile». La Procura ha chiesto ai vigili del fuoco una relazione. Dietro i roghi non ci sarebbero trafficanti di rifiuti ma situazioni meno organizzate, comunque pericolose.
Quasi ogni sera. Praticamente alla stessa ora: tra le 18 e le 22. Gli interventi dei vigili del fuoco ormai sono quotidiani. Almeno una quarantina gli episodi negli ultimi tre mesi. Roghi grandi e piccoli, di auto, rifiuti e piccole discariche a cielo aperto. Incendi concentrati sempre nella stessa zona: tra il Gratosoglio e via della Chiesa Rossa.
A maggio l’escalation peggiore con colonne di fumo dense che si alzavano verso il cielo. A bruciare plastica, mobili, rifiuti elettrici, frigoriferi, pezzi d’automobili e di motorini. Tutto materiale dal potenziale molto tossico. Tanto che la Procura ha chiesto ai vigili del fuoco una relazione sul ripetersi degli incendi. Dietro i roghi non ci sarebbero però trafficanti di rifiuti, come avvenuto per il caso di via Chiasserini, ma situazioni meno organizzate. Tuttavia altrettanto pericolose.
Nel mentre gli abitanti, riuniti da Antonella Musella, fondatrice della social street del Gratosoglio, stanno lavorando a un esposto da presentare in prefettura, in questura e al Comune. Il problema principale è concentrato in via Rozzano, strada che si perde nelle campagne a ridosso del campo nomadi di Chiesa Rossa. Qui gli incendi più grandi si sono registrati il 9, il 21 e il 26 maggio con un lungo intervento di diversi equipaggi dei vigili del fuoco dei distaccamenti di via Darwin, piazzale Cuoco e via Sardegna. E dalle macerie spesso saltano fuori batterie d’auto, amianto, latte di vernici e solventi, bombole di gas. A bruciare è però spesso anche l'area degli orti abusivi. Decine le chiamate dei cittadini che da mesi protestano anche attraverso i giornali di zona (MilanoSud e La Conca) per chiedere soluzioni. «C’è un problema ambientale molto serio — spiega Antonella Musella —. Ma quello più grave è per la salute dei cittadini. L’aria è irrespirabile, succede quasi ogni sera». Per mettere un freno i cittadini chiedono l’installazione di una seconda telecamera in via Rozzano accanto al ponte sul Lambro. «I rifiuti vengono portati da cittadini, ma spesso sono artigiani, piccole ditte». In alcuni casi, specie quando a bruciare sono auto e furgoni, i sospetti sono concentrati su alcune famiglie rom del campo di via Chiesa Rossa.
A provocare il grosso incendio che martedì 5 maggio ha invece colpito il quartiere Le Terrazze e il parco del Ticinello, fino a lambire la chiesa in costruzione, sarebbe stata una bravata. Qualcuno ha dato fuoco ai pollini dei pioppi. Ma il risultato è stato l’intervento dei pompieri fino a tarda sera. Il presidente del Municipio 5, Alessandro Bramati ha chiesto al Comune l’installazione di videotrappole: «Un modo per colpire chi inquina, ma ancora nulla si muove». Lo stesso problema riguarda anche via Vaiano Valle e l’area verso Chiaravalle. «Dovrebbe essere installata una nuova telecamera per controllare il traffico, speriamo serva anche come deterrente».
Salute a rischio
Nei roghi plastica, rifiuti elettrici, mobili, pezzi d’auto e motorini «L’aria è irrespirabile»