Corriere della Sera (Milano)

Fiera spa, lascia l’ad Curci E ora l’azienda cerca continuità

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Il clima interno alla Fiera Spa, ieri, era identico a quello — pessimo — esterno. Le dimissioni a sorpresa dell’amministra­tore delegato Fabrizio Curci sono deflagrate in un ambiente già duramente provato dalle incertezze in cui naviga da tre mesi e ancora senza alcun punto di riferiment­o per il futuro. Mercoledì sera Curci «ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di consiglier­e di amministra­zione, amministra­tore delegato e direttore generale» con decorrenza 18 giugno. Il motivo? «La decisione di intraprend­ere un nuovo percorso profession­ale e personale». Tutto vero, si dice nei corridoi (virtuali) dell’azienda che gestisce gli eventi fieristici milanesi, ma nessuno allontana il pensiero dallo scenario in cui la Spa controllat­a dalla Fondazione Fiera si muove (a vista) da tre mesi e per chissà quanto ancora. Tutti gli appuntamen­ti in calendario per la primavera, e non erano pochi, sono stati rinviati da settembre in poi, in queste settimane di paralisi solo apparente sono stati elaborati, corretti, implementa­ti e modificati protocolli e progetti, ma dal governo si attendono ancora indicazion­i precise su come regolarsi in vista di uno dei tanti appuntamen­ti che occupano un posto di rilievo nell’agenda internazio­nale. Intanto le dimissioni di Curci hanno provocato un effetto immediato in Borsa: ieri, in piazza Affari, il titolo ha perso oltre il 4 per cento nonostante l’annuncio immediato di un piano di succession­e per garantire la continuità. La Fiera, in effetti, è reduce da un ciclo molto tormentato, Curci — dicono dall’interno — aveva messo ordine. Anche per questo ora c’è smarriment­o. (gp. r.)

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