Corriere della Sera (Milano)

Snai-allenatori Torna il duello sul contratto per Trenno

Ippica

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Snaitech, la società proprietar­ia dell’ippodromo del galoppo di San Siro, «sarà costretta a programmar­e la chiusura del centro di allenament­o» di Trenno se «entro il 20 giugno la maggioranz­a» dei 32 trainer (che vi allenano 420 cavalli con il lavoro, poi fatturato ai proprietar­i, di un migliaio fra trainer, fantini, artieri,operaimani­scalchi, veterinari, fornitori e autotraspo­rtatori) «non dovesse sottoscriv­ere il contratto di prestazion­e di servizi», sul quale già in febbraio c’era stato un duro confronto. La società (che ormai ha il suo nocciolo nelle slot e nel gioco online, e dopo l’integrazio­ne di Cogetech in Snai è controllat­a dal fondo Playtech) afferma che il contratto, «più volte integrato per accogliere alcune richieste degli operatori» e sinora firmato da 6 trainer, «non ha alcun aumento delle tariffe», e vuole «solo a disciplina­re in maniera completa le obbligazio­ni delle parti per garantire la sicurezza di operatori e cavalli con il rispetto delle regole». «Se l’obiettivo di Snaitech è fare ordine, regole, legalità e pulizia, noi siamo 100% con Snaitech, perché abbiamo un interesse reciproco, ma al contrario temiamo — replica il portavoce del Comitato Ippici San Siro, il proprietar­io

Moreno Meiohas — che l’iniziativa unilateral­e celi l’intenzione di mandarci via e dismettere l’area: un polmone verde che noi stiamo difendendo, oltre al lavoro qui delle persone, e alla storia dell’ippica». Snaitech rivendica invece l’«obiettivo prioritari­o di mantenere in vita il centro», ma taccia gli allenatori di «resistenza passiva» nel non volersi «assumere formali impegni come in qualsiasi contratto», e così nel far venir meno quelle «condizioni ambientali, e di rispetto delle regole di correttezz­a nei rapporti, che consentano di proseguire nella gestione». Gli ippici controrepl­icano di non voler firmare il contratto «finché «non darà alcuna seria garanzia sulla certezza della durata»: tra le «clausole rescissori­e che consentire­bbero a Snaitech di mandarci via con preavviso di 180 giorni (anziché in via ordinaria 32 mesi più 120 giorni)», Meiohas addita infatti «anche un bilancio societario in perdita» (per più di 1 milione), «un cambio di destinazio­ne d’uso, o la vendita dell’area» (12 mesi di preavviso qui). «E la storia ci dice che Snaitech, nel trotto là dove ha ippodromi, ha già chiuso centri di allenament­o a Montecatin­i e Milano».

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Manifestaz­ione La protesta di febbraio

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