Guida ai ristoranti con dehors per cene in giardino o vista orto «Buona cucina in sicurezza»
In giardino. In cortile. In terrazza. Dopo il lockdown torna la voglia di mangiare all’aperto e nel verde Guida ai ristoranti dove è possibile nel rispetto delle nuove regole
Se molti ristoranti faticano a ripartire, quelli con giardino sono privilegiati e soffrono meno la crisi. Complice anche il bel tempo, i milanesi preferiscono mangiare all’aperto, dove il rischio di contagio si riduce, meglio se in mezzo al verde. Come alla Cascina Cuccagna, in zona Porta Romana: subito all’ingresso c’è un bancone dedicato all’accoglienza per il rilevamento della temperatura e l’igienizzazione delle mani. Da qui si viene accompagnati ai tavoli: si può scegliere tra la zona bar, per chi preferisce un servizio più veloce, e il ristorante vero e proprio con un menu completo, dai primi alla carne, come la tagliata a 16 euro, dal pesce ai piatti vegetariani.
Si mangia con vista sull’orto all’Erba Brusca, ai margini della città, dove sembra di essere in campagna: «Con il distanziamento dei tavoli abbiamo ridotto i coperti e la sera dobbiamo fare due turni di servizio: il primo inizia alle 19.30», racconta la chef Alice Delcourt. C’è un menu unico che si può consultare online: 4 portate a 34 euro, 6 portate a 45 euro, con tanti piatti a base di verdure di stagione che arrivano direttamente dall’orto. Ha cambiato da poco proprietà e chef il ristorante Al Fresco, in zona Tortona: «È stata una buona ripartenza», racconta la nuova titolare Cinzia Allambra, «i milanesi sono tornati subito a trovarci». Oltre al giardino, che può ospitare 80 persone, sono staper ti allestiti altri tavoli con 22 coperti anche in terrazza. La cucina è italiana contemporanea, spesa media 50 euro.
Per chi preferisce quella giapponese, nel giardino zen di Finger’s Garden si gustano i piatti creativi di chef Roberto Okabe circondati da bonsai, aceri e piante fiorite. 70 i coperti all’aperto. «Dal giorno della riapertura abbiamo lavorato più di quanto ci aspettassimo: i clienti pensano al nostro locale come a un posto sicuro per trascorrere una serata in tranquillità, anche grazie ai grandi spazi di cui disponiamo», spiega lo chef.
In stile orientaleggiante il giardino di Shambala, la locanda asiatica in fondo a via Ripamonti che accoglie gli ospiti per cenare a lume di candela. Tra le specialità di chef Chandana Udesh, il Pad Thai, classico piatto di noodles nelle varianti di pesce, pollo o vegetariano. Il brunch per le famiglie torna in versione rivisitata in seguito alle nuove norme: niente più laboratori i bambini, ma un angolo con giochi in scatola, pennarelli e pongo, sanificati dopo l’uso. Sparisce il buffet, invariato il costo: 30 euro per gli adulti, 15 euro per bambini dai 4 ai 9 anni.
Infine riapertura con cambiamenti — a partire dal dehors allargato all’ombra del Bosco Verticale — per Ratanà, il ristorante di cucina milanese reinterpretata da chef Cesare Battisti. Il prezzo medio di una cena è 50/55 euro alla carta, mentre La Schishèta, il menu del pranzo, costa 19 euro. Per chi preferisce fare un picnic nel vicino parco della Biblioteca degli Alberi, disponibili menu da asporto confezionati con materiali ecosostenibili e riciclabili, da gustare prevalentemente senza posate. Per tutti vale lo stesso consiglio: meglio prenotare.