Addestramento d’emergenza Ecco la Fase 3 dei cani guida
Sono 2.200 i cani guida addestrati dal 1965 nel centro Lions di Limbiate. «Il Covid — dicono i responsabili — ci ha messo di fronte a una realtà a cui i cani non sono addestrati. Con sticker ricordiamo alle persone di non avvicinarsi ai cani guida e aiutare i non vedenti a mantenere le distanze sociali».
LIMBIATE (MONZA) C’è Perla ai bordi della pista d’atletica o che scodinzola felice al campo di baseball di Malnate. Perla è un labrador biondo di sette anni, un cane guida, compagna inseparabile di Giuseppe Parafio, 37enne non vedente da dieci a causa di una vitreoretinopatia rarissima. «Perla è la mia prima fan — dice —. Era con me quando ho vinto il Campionato italiano di atletica sui 100 metri e mi accompagna ad ogni allenamento con la mia squadra di baseball che, per il terzo anno, ha vinto il campionato. È la mia guida quando attraverso il centro di Saronno per recarmi al lavoro in Comune e mi mette al riparo dai pericoli. Non avevo mai avuto animali da compagnia, ma grazie a lei sono rinato». Come Perla, sono 2.200 i cani addestrati dal 1965 ad oggi nel centro Lions di Limbiate, una realtà unica e di eccellenza a livello europeo. La pandemia ha fermato l’attività per due mesi e oggi sono 150 i non vedenti in Italia che aspettano il loro cane guida: «Stiamo riprendendo ora gli addestramenti — spiega Giovanni Fossati, 78 anni, imprenditore e presidente dell’Ente morale —, ma il Covid ci ha messo di fronte ad una realtà nuova a cui i nostri cani non sono addestrati. Per questo abbiamo realizzato degli sticker per ricordare alle persone di non avvicinarsi ai cani guida e aiutare così i non vedenti a mantenere le distanze sociali imposte». La storia del Centro di addestramento Lidi Limbiate risale al 1959 per volontà di Maurizio Galimberti che perse la vista nel 1948 in un incidente di volo e per primo credette nel progetto di un centro unico di addestramento a livello nazionale. La sede si trova nel parco che ospita anche la settecentesca Villa Crivelli-Pusterla, la tenuta scelta da Napoleone per proclamare la Repubblica Cisalpina. Qui è stato creato un vero campo di addestramento con percorsi stradali, semafori, attraversamenti pedonali, scale, ponti, barriere, cartellonistica stradale e perfino le buche nel terreno che i cani guida devono saper ricoons noscere ed evitare. Esiste anche una nursery con cinque sale parto dove nascono i cuccioli di golden retriever o labrador che hanno sostituito i pastori tedeschi nel compito di cani guida. Quando i cuccioli hanno tre mesi vengono affidati ai puppy walker, famiglie affidatarie che se ne prendono cura fino al compimento dell’anno quando possono iniziare il percorso di addestramento della durata di sei mesi. «Una volta che il cane è stato addestrato — prosegue Fossati — il futuro proprietario è invitato a vivere a nostre spese nella foresteria del centro per imparare i comandi e ad affidarsi al proprio cane guida. È sempre un momento emozionante perché consegnare un cane ad un non vedente non è solo regalare due occhi, ma anche ridargli la vita». Il servizio è gratuito anche se i costi sono elevati (per addestrare un cane guida la spesa è di 25 mila euro): «Ci finanziano le donazioni dei Lions di tutta Italia, di aziende partner e di privati cittadini che apprezzano il nostro lavoro». Attualmente sono 600 le persone non vedenti in Italia a cui è stato dato un cane guida e 150 sono in attesa.