Tuffo nel lago: muore a 16 anni
Pavia, lo studente era andato a pescare. Il corpo ritrovato dopo tre ore
Era andato a pescare con gli amici, poi un tuffo e non è più emerso dal lago. È morto così uno studente di 16 anni.
PAVIA Gli amici che erano con lui hanno iniziato ad urlare, attirando l’attenzione dei pescatori sulle rive della lanca di Castelletto di Branduzzo. «Guebre è andato sotto, non sale più. Aiutateci!». Un sabato pomeriggio assolato, di libertà, con tanta gente arrivata a rilassarsi sul prato che circonda questo specchio d’acqua a pochi chilometri da Pavia. Un momento di svago finito in tragedia per un ragazzino di 16 anni, Guebre Abdoul Aziz Mandmbde, originario del Burkina Faso e residente a Salice Terme, morto annegato proprio nel laghetto che si trova di fianco alla pista di go kart «7 Laghi», nel comune dell’Oltrepò. Il giovane ha posato la canna con la quale stava pescando, e si è tuffato per rinfrescarsi dalla calura di questo anticipo d’estate. Poi il nulla. Solo il disperato tentativo dei due amici che si trovavano con lui di riportalo a riva sano e salvo. Hanno tentato in tutti i modi, ma non c’è stato nulla da fare: Guebre Abdoul era stato inghiottito dalle acque scure della lanca. Il corpo del sedicenne è stato recuperato dai sommozzatori dopo tre estenuanti ore di ricerche.
L’allarme era stato lanciato intorno alle 14.30, anche se per un momento c’era stata la fragile speranza per amici e famigliari del ragazzo che si potesse trattare di un falso allarme. Le versioni dei presenti erano inizialmente contraddittorie: un amico di Guebre sosteneva che fossero in acqua insieme e il 16enne avesse iniziato ad agitare le mani per poi inabissarsi improvvisamente. Un pescatore aveva invece riferito di averlo visto uscire con le sue gambe, ed addentrarsi nella vicina radura, per poi allontanarsi da solo. Visto l’esito drammatico delle ricerche, però, l’uomo deve averlo purtroppo confuso con un altro ragazzo.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri di Bressana Bottarone, e il sindaco di Castelletto di Branduzzo, Antonino Loverso, che ha assistito alle operazioni di ricerca. A scandagliare le acque del laghetto ci hanno pensato prima i pompieri dal gommone, poi sono arrivati in soccorso anche i sommozzatori di Milano, trasferiti d’urgenza in elicottero dal lago d’Iseo, dove si trovavano impegnati in un’altra ricerca. Una battuta non semplice, vista la scarsa visibilità di quelle acque calme ma profondissime: in alcuni punti il lago arriva a toccare i 38 metri. Il corpo del giovane studente, salicese d’adozione, è stato ritrovato poco dopo le 17.30 a cinque metri di profondità, dieci metri lontano dalla riva. Sulla sua morte è stata aperta un’indagine. Ancora da stabilire quali possano essere state le cause dell’annegamento: forse il giovane ha accusato un malore, dovuto a congestione, che ha provocato la perdita dei sensi. La sua richiesta d’aiuto, stando al racconto degli amici ancora sotto shock, ai carabinieri, sarebbe durata una frazione di secondo, prima che il 16enne scomparisse a peso morto nelle profondità del lago. Il corpo del giovane è stato portato all’istituto di Medicina legale di Pavia, a disposizione della magistratura. Nei prossimi giorni potrebbe essere disposta l’autopsia.