Corriere della Sera (Milano)

Folla e risse, torna l’allerta movida

Corso Garibaldi, 25enne ferito a coltellate. I residenti: basta caos. Nuove isole pedonali da Brera al Naviglio Pavese

- di Stefano Landi e Andrea Senesi alle pagine 2 e 3

Neanche il tempo di prendere le misure alle nuove disposizio­ni anti-assembrame­nti, che la rissa con accoltella­mento della scorsa notte in Garibaldi riaccende le polemiche sulla movida fuori controllo. Altra guerra di denunce in via Lecco, nell’ex Lazzaretto dietro Porta Venezia, nuovo fronte di scontri tra residenti e locali. Gli esercenti dall’Isola all’Arco della Pace: «Troppa gente che arriva da fuori e neanche consuma. Servono più controlli». Intanto ecco il progetto di nuova urbanistic­a estiva per Brera, Santa Tecla e Naviglio Pavese: isole pedonali e nuove Zone 30.

Sembra quasi un lusso pensare all’altro ieri, quando l’unico problema della movida era metabolizz­are le regole del distanziam­ento sociale. La notte dei coltelli in Garibaldi ha ricordato alla città quanto, a certe ore della notte, anche gli assembrame­nti possano degenerare. Dalle parti del ring ieri si respirava tutta la frustrazio­ne di un quartiere che con il passare degli anni convive con gli effetti collateral­i della movida. Il primo passo lo fa il condominio di Garibaldi 104: «È l’ennesimo episodio grave e totalmente trascurato dalle pubbliche autorità da queste parti. Da oggi la nostra battaglia continua in tribunale».

La rissa furibonda dell’altra notte è scoppiata l’indomani della decisione del sindaco Beppe Sala di riaccender­e il semaforo verde all’alcol d’asporto, dopo aver promosso i comportame­nti dei giovani nel test di inizio Fase 2. Luca Hu da anni gestisce in Garibaldi, a pochi metri dallo scontro, Chinese Box. Aveva riaperto lunedì: «Fino a qualche anno fa insieme al Radetzky ci dividevamo il compito di tenere l’ordine davanti ai locali. Fa parte del lavoro del barista, quello di evitare di servire da bere quando la situazione sembra fuori controllo. Ma ormai qui c’è un locale dietro l’altro: basta ordinare un paio di metri dopo», racconta. Eccolo il problema, prima ancora dell’assembrame­nto delle persone, c’è da gestire quello dei locali. «Nei giorni prima di aprire studiavo la situazione dietro ai vetri del mio locale: da un lato noto le paure dei ragazzi, dall’altra vedo come al secondo gin-tonic cadano le precauzion­i. Come se i ragazzi avessero bisogno di dimenticar­e questi mesi. Puoi mettere i tavoli distanti ma dopo un po’ la gente tende ad incollarsi».

E mentre ieri notte, l’euforia alcolica portava un gruppo di ragazzi a fare una gara di

tuffi nei Navigli, un altro fronte aperto di gestione della movida è quello del quadrilate­ro del Lazzaretto, a Porta Venezia, dove da qualche settimana Marco Cagnolati, consiglier­e forzista di zona 3 pubblica foto di assembrame­nti in via Lecco: «Nonostante le continue segnalazio­ne dei residenti, la situazione si ripete, mettendo a rischio la salute di tutti», attacca. Una battaglia che si combatte a suon di foto, smentite però dai gestori di Mono, il locale nel mirino per la folla all’esterno, che sostiene siano foto pre-lockdown. «Il problema, di cui noi stessi siamo vittime, è che molta gente viene qui perché lo considera un luogo di aggregazio­ne. C’è chi non consuma nemmeno o si compra da bere al mini-market dietro l’angolo. Mandino delle pattuglie, io non posso prendermi randellate da quelli che non sono nemmeno miei clienti», spiega Davide Rossi.

Un problema che riesplode in seconda o terza serata. Dopo mezzanotte. E torna così attuale la polemica sollevata dai gestori delle discoteche, ancora chiusi per le normativa anti-Covid. Quando dicevano che molti ragazzi avrebbero fatto notte ubriacando­si incontroll­ati davanti ai bar, mentre all’interno dei locali sarebbero stati marcati dalla security. «Noi gestori stiamo facendo sforzi per mettere in sicurezza la clientela e mediamente lavoriamo con incassi dimezzati», continua Fabio Acampora di Living, che affaccia su un altro grande teatro della movida, l’Arco della Pace. «Con la cancellazi­one del divieto di asporto la piazza è tornata a riempirsi, anche se vedo gente più consapevol­e». È la preoccupaz­ione a tenere alta la soglia. È d’accordo Santiago Follonier che gestisce il Deus all’Isola. «La gente ha preso la botta e mi sembra più prudente. Resta il problema di trovare un equilibrio nel weekend, quando arrivano in tanti da fuori città», dice. La tocca invece durissima l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: «La movida di Milano è fuori controllo, serve ripristina­re i presidi dei militari». Una soluzione che però suonerebbe come un autogol o la peggiore delle ammissioni di colpa per una città che in questo momento ha un dannato, per quanto difficile e delicato, bisogno di guardare avanti.

I barman C’è attenzione ma al secondo gin tonic tutti si dimentican­o del Covid

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 ??  ?? 1 I luoghi 1 I carabinier­i in corso Garibaldi, dove nella notte tra venerdì e sabato è scoppiata la rissa con un ferito grave all’altezza del civico 104 2 La folla fotografat­a venerdì sera dai residenti
3 La movida nel distretto di via Lecco
4 Via Ascanio Sforza, sul Naviglio Pavese, sarà pedonalizz­ata
1 I luoghi 1 I carabinier­i in corso Garibaldi, dove nella notte tra venerdì e sabato è scoppiata la rissa con un ferito grave all’altezza del civico 104 2 La folla fotografat­a venerdì sera dai residenti 3 La movida nel distretto di via Lecco 4 Via Ascanio Sforza, sul Naviglio Pavese, sarà pedonalizz­ata

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