Il dibattito
«CICLABILE INNOVATIVA» «NO, ABUSIVA»
Caro Schiavi, riconosco che la pista ciclabile in corso Buenos Aires aumenti i disagi per gli automobilisti, ma perché non leggere questa per me lodevole iniziativa come un incentivo a lasciare l’auto a casa e a utilizzare mezzi pubblici o per l’appunto la bicicletta? Io ho vissuto per un po’ a Londra e a Basilea e in entrambe queste città, in modo diverso, si è fatto altrettanto. La gente ha capito e ora tutto risponde sempre di più a quell’ideale di armonia di verde e ambiente. Serve cambiare mentalità e forse è anche questo che dobbiamo imparare a fare.
Gianluca Fincato
La contestatissima pista ciclabile, che nell’idea complessiva correrà da San Babila a Sesto San Giovanni, pensata e realizzata (a tratti) in una manciata di giorni, presenta criticità a diversi livelli. In primis viabilistico, perché con la pioggia battente tutto l’asse di oltre 2,5 chilometri è completamente bloccato per via della riduzione della carreggiata e del mancato coordinamento semaforico. E poi amministrativo: la pista è pericolosa e abusiva. Il Codice della strada prevede che prima venga emanata un’ordinanza e poi si possa procedere con l’adozione del provvedimento incaricando il settore del Comune competente, con il progetto, la planimetria, che poi viene passato all’ufficio tecnico per la realizzazione della segnaletica e dell’opera. Un progetto di questo impatto di norma richiede 5/6 mesi di studi tecnici.
Gianluca Maria Lanza