Le urla della mamma «Non si svegliano più»
«Ieri sera erano qui in cortile a giocare. Sereni, sorridenti come sempre. Non riesco ancora a credere a quanto è accaduto». Vincenzo fatica a parlare. Abita nell’appartamento sopra quello dove si è consumata la tragedia. Elena e Diego, gemellini di 12 anni, uccisi dal padre, soffocati probabilmente con un cuscino, forse dopo essere stati sedati, particolari su cui dovranno far luce l’autopsia e gli esami tossicologici disposti dalla Procura di Lecco. Il papà, Mario Bressi, 45 anni, li avrebbe vegliati per ore prima di raggiungere in auto il ponte della Vittoria e gettarsi nel vuoto. L’orrore in un caseggiato bianco a pochi passi dalla piazza della funivia che porta ai Piani delle Betulle, nel cuore di Margno, meno di 400 abitanti nel verde della vallata. «La stessa funivia che i tre avevano preso venerdì per un’escursione in quota. Erano arrivati da circa una settimana per trascorrere qualche giorno di vacanza — dice Vincenzo —. I gemellini amavano la montagna, li ho visti crescere, i nonni paterni frequentano la Valsassina da più di 40 anni. Nella notte sono stato svegliato da un rumore sordo, ma al momento non ho capito, non mi sono reso conto».
Ed è sempre Vincenzo ad aver udito le urla strazianti della madre Daniela Fumagalli quando ieri mattina ha trovato i suoi bambini morti. «Non si svegliano», gridava in preda allo choc. «Un animale ferito a cui hanno strappato i sui piccoli. Ecco cosa ho visto — dice il parroco di Margno, don Bruno Maggioni, accorso sul luogo del duplice omicidio e suicidio —. Conosco i nonni dei due bambini, villeggianti di casa in paese. Una famiglia discreta, stimata, sembrano frasi di circostanza, ma non lo sono. Ora Diego e Elena sono due angeli. L’intera comunità è in lutto». Parole che fa proprie anche l’assessore di Margno, Walter Faccetti, impietrito nella piazza del paese, circondato da cittadini e turisti che a lui chiedono cosa sia accaduto. Incrocia le braccia, respira profondo, scuote la testa e fatica a trovare la voce: «Bambini bellissimi», riesce solo a sussurrare. Accanto Antonio Pasquini, il sindaco di Casargo, il paese vicino. «Un film dell’orrore a cui non c’è risposta».
Elena e Diego nelle foto sui social, lui con la maglia da calcio, lei con i pattini. Il sorriso nell’ultima fotografia postata su Instragram dal padre alle tre di notte, forse dopo averli già uccisi. «Erano educati e solari, la mamma li teneva come due tesori, erano i suoi gioielli. Non potrò mai più scordare il suo grido straziante», dice sottovoce un’altra villeggiante mentre si affaccia sull’uscio di casa. «È un dolore senza senso», aggiunge, mentre guarda i soccorritori della Croce Rossa che si allontano dalla palazzina con gli occhi rigati dalle lacrime.
Il vicino Venerdì sera Elena e Diego erano in cortile a giocare, sereni e sorridenti come sempre Quello che è successo è incredibile, sono senza parole
La vacanza Erano arrivati a Margno una settimana fa per trascorrere qualche giorno di vacanza. I gemelli erano appassionati di montagna