Corriere della Sera (Milano)

Rapina in strada all’ex numero 2 della Lukoil

Fingono incidente in zona Citylife: via orologio di lusso

- di Gianni Santucci

Un altro assalto delle «bande dei Rolex», gruppi di rapinatori profession­isti regolarmen­te in trasferta da Napoli nelle città del Nord, in particolar­e Milano. Stavolta la vittima è un top manager russo, Vladimir Mulyak, fino a poco tempo fa uno dei vice presidenti della Lukoil, la più grande compagnia petrolifer­a russa.

Mancano pochi minuti alle tredici di mercoledì. Lo scooter si avvicina all’auto, la affianca, s’accosta molto, vicinissim­o, e poi si ferma dopo pochi metri. L’uomo alla guida inizia a far cenni all’automobili­sta, dice di bloccarsi, gli ha quasi tagliato la strada, pronuncia frasi che l’uomo al volante non comprende. Nell’auto c’è un signore con la moglie, russo, 65 anni. Nella denuncia, a metà dello stesso pomeriggio in questura, racconterà di essere stato praticamen­te costretto ad aprire lo sportello e scendere. Si concentra sul paraurti, dove il tizio a bordo dello scooter gli indica di guardare, come per identifica­re i segni di un piccolo incidente che in realtà non c’è mai stato. E così, fermo in strada, preso in quella scena, senza rendersene conto, l’uomo si ritrova indifeso. E infatti è in quel momento, all’improvviso, con una mossa molto rapida, che un secondo uomo di cui lui non s’era accorto gli afferra il braccio e gli strappa dal polso un orologio «Ulysse Nardin», che vale circa 15 mila euro. La coppia di rapinatori scompare in pochi secondi da via Rossetti, di fronte al civico 17, non lontano dalla vecchia fiera e dal nuovi grattaciel­i di «Citylife». Gli investigat­ori della polizia, quando ascoltano il racconto della vittima, hanno pochi dubbi: è un altro assalto delle «bande dei Rolex», gruppi di rapinatori profession­isti regolarmen­te in trasferta da Napoli nelle città del Nord, in particolar­e Milano. Stavolta la vittima è un top manager russo, Vladimir Mulyak, fino a poco tempo fa uno dei vice presidenti della Lukoil, la più grande compagnia petrolifer­a russa e tra le più conosciute e ramificate nel mondo (in Italia ha acquisito per centinaia di milioni la raffineria di Priolo, in Sicilia, che appartenev­a alla Erg).

Di certo non sapevano chi fosse, i due rapinatori che hanno aggredito il dirigente russo. Le «cellule» di questi gruppi si muovono in città in gruppetti di due o tre persone, sempre in scooter, e costanteme­nte «a caccia» di macchine di lusso a bordo delle quali verificano che ci siano guidatori con orologi costosi al polso.

La tecnica del finto incidente è in realtà quella meno utilizzata, perché più spesso l’esca per gli agguati è il colpo sullo specchiett­o, che istintivam­ente porta gli automobili­sti a sporgere il braccio per sistemarlo.

Proprio questo è accaduto lunedì 21 settembre in piazza della Repubblica, intorno alle 18, sotto la pioggia, quando in tre su due scooter hanno strappato l’orologio dal braccio di un automobili­sta che guidava una Porsche. Il ragazzo, 26 anni, ha inseguito uno degli scooter in fuga e l’ha urtato, facendo cadere i rapinatori: uno è scappato, l’altro è stato portato al «Policlinic­o» con gravi fratture. Si tratta di Espedito Torino, 46 anni, già arrestato due volte a Milano, storico specialist­a dei Rolex strappati.

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