Assalti in villa Sigilli al tesoro del rapinatore
Era il capo di una banda di rapinatori che ha assaltato decine di ville e che spesso, negli agguati, si presentava con lampeggianti, placche e tesserini dei carabinieri. Il leader del gruppo, 58 anni, di origine sinti, era stato arrestato dai militari di Pavia nel 2015. Le indagini successive e gli approfondimenti della Direzione investigativa antimafia di Milano hanno permesso di tracciare nel dettaglio tutti gli investimenti del rapinatore, e di arrivare a un sequestro di 12 appartamenti e villette per un valore complessivo che si aggira sui 2 milioni e mezzo di euro. Gli immobili si trovano nelle province di Asti e Alessandria, a Pavia e San Genesio (Pavia) e a Finale Ligure (Savona), ed erano tutti intestati ai familiari dell’uomo (alcuni erano in affitto). I sequestri sono stati fatti dal centro operativo della Dia di Milano e dai carabinieri di Pavia, con la collaborazione dei carabinieri di Asti e del centro operativo Dia di Genova. Le case sequestrate sono ora state affidate in gestione ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, che si occuperà di riscuotere gli affitti dagli inquilini in attesa della decisione finale sul destinazione di questi immobili. Dalle vecchie indagini era emerso che la banda aveva commesso furti e rapine nelle province di Pavia, Piacenza, Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona e anche in altre aree del Nord Italia. L’accesso alle abitazioni avveniva quasi sempre con la stessa tecnica: presentandosi come carabinieri. Il gruppo nelle rapine aveva accumulato denaro, gioielli, orologi di valore, auto, armi e strumenti elettronici. In un caso, in provincia di Piacenza, la vittima aveva cercato di reagire ed era stata picchiata dai rapinatori.