Corriere della Sera (Milano)

Moravia e il cinema Eros e indifferen­za

- Alberto Pezzotta

La Cineteca Italiana rende omaggio ad Alberto Moravia, scomparso trent’anni fa, con due gemme del suo archivio, da oggi visionabil­i grati su www.cinetecami­lano.it. Il corto «Colpa del sole» (1950) è l’unica regia di uno scrittore che ebbe un profondo legame con il cinema: come critico, sceneggiat­ore e autore di romanzi oggetto di decine di adattament­i. Dura solo sei minuti e venne prodotto dal giovanissi­mo Marco Ferreri, che sognava una «rivista cinematogr­afica» mai realizzata dal titolo «Documento mensile», coinvolgen­do profession­isti come Antonioni, De Sica, Guttuso, Carlo Levi e, appunto, Moravia. Questi adatta il suo racconto «La veranda» (1943) per parlare di eros, voyeurismo, violenza e indifferen­za: una sintesi fulminante di alcuni dei suoi temi più classici; gli interpreti sono la misconosci­uta inglese Strelsa Brown e Giancarlo Sbragia, poi celebre attore di teatro. L’altro filmato è un video del 1978, di Massimo Andrioli e Lorenzo Capellini, dove Moravia conversa con Carlo Ripa di Meana, allora presidente della Biennale di Venezia, ripercorre­ndo la storia di quell’istituzion­e. «Il cinema mi piace da sempre», disse ad Alain Elkann. «È la mia arte preferita dopo la letteratur­a e la pittura. Queste ultime hanno una grande influenza sulla mia narrativa perché vivo molto attraverso gli occhi».

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Scrittore Alberto Moravia, scomparso trent’anni fa

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