Vaccini per l’influenza Lite Comune-Regione
Medici e farmacisti: troppa confusione
Comune contro Regione. «Il Pirellone — attacca la vicesindaca Anna Scavuzzo — non consegna i vaccini all’amministrazione venendo meno agli impegni presi» e costringendo Palazzo Marino a rivolgersi al privato per i propri dipendenti con un esborso economico notevole. «Polemica strumentale e ingiustificata» replica l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera: «Abbiamo acquistato l’80% delle dosi in più rispetto allo scorso anno. La protesta va rivolta al governo. Noi copriamo gratuitamente le fasce target indicate dal ministero»
Un attacco senza mezzi termini alla Regione Lombardia sul fronte dei vaccini antinfluenzali. Arriva dalla vicesindaca e assessora alla Sicurezza del Comune di Milano Anna Scavuzzo: «La Regione Lombardia non consegna i vaccini all’amministrazione venendo meno agli impegni già presi». E il caso dei vaccini diventa così un corpo a corpo in un momento delicatissimo per il possibile aumento autunnale dei contagi da Covid19. «Un voltafaccia della Regione» — rincara la numero due di Sala — che ammette di non poter affrontare una vaccinazione massiccia perché non ha abbastanza dosi disponibili. E questo dopo settimane di incontri». Fino all’ultima svolta che la Scavuzzo denuncia: «Ora la Regione ci scrive addirittura di procedere con strutture private per l’approvvigionamento per i nostri dipendenti». La replica dell’assessore al walfare lombardo Giulio Gallera arriva a stretto giro: «Una polemica strumentale e ingiustificata — ha detto il responsabile della sanità lombarda — la Regione coprirà gratuitamente con il vaccino le fasce target indicate dal Ministero». Intanto il conto alla rovescia per chiudere la logistica distributiva è agli sgoccioli come ricorda la presidente di Federfarma Annarosa Racca: «Vedo una grande confusione in giro su questo delicatissimo tema, ognuno procede in ordine sparso. Rispetto all’anno scorso sono a disposizione 2,5 milioni di vaccini acquistati dalla Regione e da destinarsi ai bambini e adolescenti fino ai 15 anni e agli over 60. Il punto è che abbiamo solo una settimana per impostare la distribuzione ottimale in questa fase». I medici, ovviamente in prima linea, vivono anch’essi un frangente critico: «I pazienti ci chiedono il vaccino e noi non sappiamo cosa rispondere — dice il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi — più che le polemiche occorre rimboccarsi le maniche: le Ats cominciano a vaccinare con dosi limitate e questo è un problema regionale. Già da giugno gli infettivologi si erano raccomandati di partire con la campagna con un mese di anticipo». Scavuzzo replica a sua volta a Gallera: «Non si tratta di una mediocre polemica politica. Ho chiesto dati e numeri e costi, che l’assessore continua ad omettere. Il voltafaccia di ieri (venerdì ndr) — prosegue Scavuzzo — costringe il Comune ad andare sul mercato privato con costi ben più alti». Per Gallera invece i vaccini ci sono: «Abbiamo acquistato l’80 per cento delle dosi in più rispetto allo scorso anno. La protesta va rivolta al governo Conte». L’assessore regionale ha quindi aggiunto che «per la città e l’area metropolitana l’Ats ha coinvolto 1.600 medici di famiglia con 161 spazi medici». Ma la polemica politica non si ferma: «La sinistra cerca di scaricare sulla Regione le mancanze del governo, anziché farsene carico». Così Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone. Entra nella querelle anche il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: «Parole vergognose quelle di Scavuzzo, la rappresentante del Pd, sembra ignorare le competenze istituzionali». Dal Pd arriva anche la voce della consigliera regionale Carmen Rozza: «Fontana e Gallera sanno che il problema non è solo di Milano; si adoperino invece a rifornire le scuole e i comuni, a reperire le dosi necessarie per tutte quelle realtà fino ad ora trascurate». Sono comunque i tempi incerti a dominare lo scenario che, secondo i medici di base può «provocare uno slittamento all’inizio di novembre».
Vicesindaca Ora ci scrivono di procedere con strutture private per i nostri dipendenti con costi ben più alti
I medici Rossi: i pazienti ci chiedono la profilassi e noi non sappiamo cosa rispondere
I tempi Gli infettivologi da giugno premevano per far partire la campagna con un mese d’anticipo
L’assessore Abbiamo acquistato l’80% delle dosi in più rispetto allo scorso anno La protesta va rivolta al governo Conte