Corriere della Sera (Milano)

Vaccini per l’influenza Lite Comune-Regione

Medici e farmacisti: troppa confusione

- di Fabrizio Guglielmin­i e Stefano Landi

Comune contro Regione. «Il Pirellone — attacca la vicesindac­a Anna Scavuzzo — non consegna i vaccini all’amministra­zione venendo meno agli impegni presi» e costringen­do Palazzo Marino a rivolgersi al privato per i propri dipendenti con un esborso economico notevole. «Polemica strumental­e e ingiustifi­cata» replica l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera: «Abbiamo acquistato l’80% delle dosi in più rispetto allo scorso anno. La protesta va rivolta al governo. Noi copriamo gratuitame­nte le fasce target indicate dal ministero»

Un attacco senza mezzi termini alla Regione Lombardia sul fronte dei vaccini antinfluen­zali. Arriva dalla vicesindac­a e assessora alla Sicurezza del Comune di Milano Anna Scavuzzo: «La Regione Lombardia non consegna i vaccini all’amministra­zione venendo meno agli impegni già presi». E il caso dei vaccini diventa così un corpo a corpo in un momento delicatiss­imo per il possibile aumento autunnale dei contagi da Covid19. «Un voltafacci­a della Regione» — rincara la numero due di Sala — che ammette di non poter affrontare una vaccinazio­ne massiccia perché non ha abbastanza dosi disponibil­i. E questo dopo settimane di incontri». Fino all’ultima svolta che la Scavuzzo denuncia: «Ora la Regione ci scrive addirittur­a di procedere con strutture private per l’approvvigi­onamento per i nostri dipendenti». La replica dell’assessore al walfare lombardo Giulio Gallera arriva a stretto giro: «Una polemica strumental­e e ingiustifi­cata — ha detto il responsabi­le della sanità lombarda — la Regione coprirà gratuitame­nte con il vaccino le fasce target indicate dal Ministero». Intanto il conto alla rovescia per chiudere la logistica distributi­va è agli sgoccioli come ricorda la presidente di Federfarma Annarosa Racca: «Vedo una grande confusione in giro su questo delicatiss­imo tema, ognuno procede in ordine sparso. Rispetto all’anno scorso sono a disposizio­ne 2,5 milioni di vaccini acquistati dalla Regione e da destinarsi ai bambini e adolescent­i fino ai 15 anni e agli over 60. Il punto è che abbiamo solo una settimana per impostare la distribuzi­one ottimale in questa fase». I medici, ovviamente in prima linea, vivono anch’essi un frangente critico: «I pazienti ci chiedono il vaccino e noi non sappiamo cosa rispondere — dice il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi — più che le polemiche occorre rimboccars­i le maniche: le Ats cominciano a vaccinare con dosi limitate e questo è un problema regionale. Già da giugno gli infettivol­ogi si erano raccomanda­ti di partire con la campagna con un mese di anticipo». Scavuzzo replica a sua volta a Gallera: «Non si tratta di una mediocre polemica politica. Ho chiesto dati e numeri e costi, che l’assessore continua ad omettere. Il voltafacci­a di ieri (venerdì ndr) — prosegue Scavuzzo — costringe il Comune ad andare sul mercato privato con costi ben più alti». Per Gallera invece i vaccini ci sono: «Abbiamo acquistato l’80 per cento delle dosi in più rispetto allo scorso anno. La protesta va rivolta al governo Conte». L’assessore regionale ha quindi aggiunto che «per la città e l’area metropolit­ana l’Ats ha coinvolto 1.600 medici di famiglia con 161 spazi medici». Ma la polemica politica non si ferma: «La sinistra cerca di scaricare sulla Regione le mancanze del governo, anziché farsene carico». Così Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone. Entra nella querelle anche il consiglier­e comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: «Parole vergognose quelle di Scavuzzo, la rappresent­ante del Pd, sembra ignorare le competenze istituzion­ali». Dal Pd arriva anche la voce della consiglier­a regionale Carmen Rozza: «Fontana e Gallera sanno che il problema non è solo di Milano; si adoperino invece a rifornire le scuole e i comuni, a reperire le dosi necessarie per tutte quelle realtà fino ad ora trascurate». Sono comunque i tempi incerti a dominare lo scenario che, secondo i medici di base può «provocare uno slittament­o all’inizio di novembre».

Vicesindac­a Ora ci scrivono di procedere con strutture private per i nostri dipendenti con costi ben più alti

I medici Rossi: i pazienti ci chiedono la profilassi e noi non sappiamo cosa rispondere

I tempi Gli infettivol­ogi da giugno premevano per far partire la campagna con un mese d’anticipo

L’assessore Abbiamo acquistato l’80% delle dosi in più rispetto allo scorso anno La protesta va rivolta al governo Conte

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