Corriere della Sera (Milano)

Una startup per le librerie indipenden­ti

Clienti in calo ma più propensi agli acquisti, già recuperata metà delle perdite Covid Nasce la rete per i negozi indipenden­ti: «Così chi non ha il sito può vendere online»

- di Luca Caglio

Sembra essersi ravvivato il «fuoco» sacro della lettura a Milano. Già recuperata la metà delle perdite Covid, le grandi catene indicano meno clienti nei negozi, ma maggiore propension­e agli acquisti. Per le librerie indipenden­ti, nasce Caatalog che permette una gestione online di amministra­zione e acquisti.

Reduce dal capitolo pulp «sceneggiat­o» dal lockdown, che ne ha divorato il fatturato con picchi negativi a due cifre (-20% a metà aprile), il mercato librario è rimbalzato a maggio sulla riapertura dei negozi, dimezzando il passivo già a luglio. «Ora i flussi di clienti sono contingent­ati e minori rispetto alla fase pre-Covid, tuttavia c’è una correlazio­ne maggiore tra ingressi e acquisti» spiega Alberto Rivolta, direttore operativo del gruppo Feltrinell­i, attivo in città con 12 punti vendita che, durante la quarantena, hanno sfruttato le vendite online. «Un periodo in cui è aumentata la richiesta di titoli che trattavano il tema della pandemia — sottolinea Rivolta — ma in cui c’è stata anche la riscoperta dei classici». Con la Fase 2, a dare impulso alla filiera sono state le case editrici, tornate a pubblicare opere che hanno spinto le vendite, soffiando sul sacro fuoco della lettura che a Milano sembra essersi ravvivato. «È la principale area di assorbimen­to delle copie fisiche, oltre che un efficiente polo biblioteca­rio — precisa Giovanni Peresson, direttore Ufficio studi dell’Associazio­ne italiana editori —. Il virus ha rafforzato il prestito digitale e favorito l’acquisto di e-book, che fino al 2019 valevano soltanto il 5% del giro d’affari».

Resistono le librerie indipenden­ti, quelle di quartiere e «di fiducia», dove la distribuzi­one guarda più alla socialità che al commercio elettronic­o, di cui Amazon è traino.

Andrà tutto bene? A sentire Tiziana De Vecchi, titolare della Linea di Confine a Baggio, prevale l’ottimismo: «Nelle ultime settimane abbiamo lavorato tanto grazie ai testi scolastici, ma in generale c’è stata una ripresa. Credo sia dovuta alla riscoperta della periferia e dei suoi luoghi, perché ora la gente si muove meno. Ed entrano soprattutt­o donne». A bussare invece sono le idee: è la startup di Matteo Cuturello, Caatalog, che si rivolge ai librai indipenden­ti con specifico software gestionale, «il primo in cloud», per digitalizz­are l’amministra­zione del negozio, dal magazzino alle vendite. Uno spazio accessibil­e da qualsiasi dispositiv­o e luogo, una forma di resistenza contro i giganti del web. «La piattaform­a integra un motore di ricerca che consente agli utenti di prenotare un libro del circuito — spiega il suo fondatore milanese — e offre alle piccole imprese la possibilit­à di vendere online anche senza un sito di ecommerce». A oggi ci sono 30 abbonati, di cui due a Milano: la libreria noir di via Padova, il Covo della Ladra, e Germi, in via Cicco Simonetta.

Rimane vigile Palazzo Marino, forte del contributo di 200 mila euro concesso dal ministero: soldi che saranno ripartiti tra 25 bibliotech­e rionali per arricchirn­e i cataloghi, purché il materiale venga commission­ato alle 49 librerie risultate idonee alla fornitura. Sarà comunque un anno dalla copertina sbiadita, soprattutt­o per gli editori, che tra febbraio e aprile hanno dovuto sospendere i nuovi titoli. «Ma avevano già pagato costi come diritti d’autore, redazione, traduzione e addirittur­a stampa — riprende Peresson —. Sono perdite non ancora percepite al di fuori del comparto, a cui si aggiunge la mancata partecipaz­ione a fiere, mostre e festival». Mesi noir. In questo scenario liquido, che sembra mescolare canali fisici e virtuali, c’è un punto fermo: incentivar­e la domanda con investimen­ti sulla scia del bonus Cultura, in un Paese dove solo il 40% dei residenti legge almeno un libro l’anno. Altro che carta canta. Bisogna tornare a mettere «l’accento» sulla letteratur­a, in fondo l’ultimo Premio Strega l’ha vinto «Il colibrì».

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