Casa Chiaravalle cambia e diventa comunità per minori da tutelare
L’ex polo per migranti
Un progetto modello per l’accoglienza di migranti in passato e oggi struttura che ospita famiglie in difficoltà. Da pochi giorni Casa Chiaravalle ha aggiunto un ulteriore e importante tassello alle proprie attività: una comunità per bambini e ragazzi in età scolare dai 7 ai 14 anni, di tutela rispetto ai nuclei familiari di provenienza.
Dopo l’emanazione dei decreti sicurezza Salvini la struttura — che era un Centro di accoglienza — ha virato la propria azione su altre attività umanitarie.
Oggi accoglie una cinquantina di persone di diversi nuclei familiari in difficoltà abitativa temporanea anche in relazione all’emergenza Covid-19. Chiaravalle è il più grande bene immobile sequestrato fino ad oggi alla criminalità organizzata in Lombardia ed è gestito dal consorzio Passepartout, basato sulla sinergia di quattro cooperative sociali (La Cordata, Genera, Tuttinsieme e Fuori Luoghi).
L’ex cascinale, ristrutturato seguendo il modello di co-housing con dieci unità abitative, è in concessione dal Comune di Milano attraverso un comodato d’uso gratuito fino al 2036 e ha collaborazioni continuative con Libera, la rete di soggetti — cooperative sociali, parrocchie, scuole e sindacati — che a vario titolo combattono le mafie. La nuova vita di Chiaravalle, circondata da nove ettari di terreni agricoli, passa anche dall’inaugurazione ufficiale della comunità di tutela per minori — già funzionante con i primi due ospiti — prevista per il prossimo 16 ottobre. Sia nel luglio scorso che nelle prossime settimane molti studenti saranno invitati a conoscere in prima persona la storia di questo bene, ancora una volta in gemellaggio con Libera, come luogo reale e simbolico di lotta contro la criminalità.