LA MUSICA CONTRO IL «CLIMATE CHANGE»
Bombe d’acqua, temporali violenti, città allagate all’improvviso: tra la fine dell’estate e questo avvio dell’autunno siamo costretti a prendere atto, ancora una volta, del clima impazzito. Subito tornano in mente i campanelli d’allarme suonati dagli ambientalisti negli ultimi dieci anni. Pensiamo, per esempio, alla deforestazione: in un anno risultano distrutti 13 milioni di ettari di foreste naturali. A onor del vero le iniziative per restituire alle stagioni la fisionomia tradizionale sono tante. Ne cito una: la lettera che il sindaco Giuseppe Sala ha inviato a nome dei colleghi di 40 città europee ad Angela Merkel, presidente di turno dell’Ue, per sostenere che la ripresa post pandemia dev’essere ecologica. Per sensibilizzare le persone alla tutela dell’ambiente mi sembra utile e intrigante la rassegna che si apre a Milano martedì: s’intitola «Musica & scienza», proposta da una delle più importanti istituzioni culturali della città: l’Orchestra Verdi, diretta da Ruben Jais, che si esibisce all’Auditorium di largo Mahler. Dice Ennio De Giorgi, uno dei più noti matematici italiani: «Se in ogni scienza noi vediamo un ramo dell’albero della sapienza allora ogni scienza ci appare in tutto il suo significato».
E poiché le scienze concorrono oggi alla lotta all’inquinamento ambientale, c’è da aspettarsi anche un altro concerto, intitolato «Musica & verde». Tra i 17 obiettivi dell’Onu del resto non c’è anche quello di contrastare in ogni modo i cambiamenti climatici?