Corriere della Sera (Milano)

LA QUESTIONE DIRITTI DEI LAVORATORI CRITERIO DI SCELTA DEL SUPERMERCA­TO

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Fare la spesa è un atto politico. Con le nostre scelte diamo un riconoscim­ento a chi produce e commercia ciò che acquistiam­o. Per questo, sempre più persone, oltre a interrogar­si sugli ingredient­i degli alimenti dei supermerca­ti, si preoccupan­o delle modalità di produzione, dell’impatto ambientale e di quello sociale. Le filiere produttive sono spesso lunghe e poco trasparent­i: non è facile sapere dove, come e da chi è stato prodotto ciò che acquistiam­o. Oxfam, ente internazio­nale che si occupa della riduzione della povertà a livello globale, ha lanciato la campagna «Al giusto prezzo», per affrontare le violazioni dei diritti dei lavoratori delle filiere agro-alimentari.

Oltre a portare alla luce situazioni drammatich­e in Paesi

come il Brasile o l’India, questa campagna considera le politiche e le pratiche commercial­i delle principali catene di supermerca­ti italiane: Coop, Conad, Esselunga, Gruppo Selex ed Eurospin.

I supermerca­ti controllan­o più del 75% del commercio di alimenti e bevande, quindi influenzan­o pesantemen­te le condizioni economiche dei diversi anelli della filiera, in particolar­e dei più deboli: agricoltor­i, pescatori e braccianti. Il secondo Rapporto relativo a questa campagna stila una «classifica» dei supermerca­ti, in base ad aspetti come la trasparenz­a della filiera, l’uguaglianz­a di genere, il rispetto dei diritti dei lavoratori e dei piccoli produttori. Al primo posto troviamo Coop (con 40%), poi Esselunga (28%), Conad (25%) e Selex (23%), mentre la maglia nera va a Eurospin (2%). Ci sono importanti segnali di migliorame­nto — due anni fa i punteggi erano ancora più bassi — e tutte le insegne, tranne Eurospin, stanno portando avanti un dialogo con Oxfam. Ma resta ancora molto da fare.

 La classifica In testa la Coop, seguono Esselunga e Conad Male Eurospin

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