J-Ax e i volontari «Noi, testimonial delle piazze pop»
Piazza tattica all’Isola, musica in via Scarlatti
Forse è l’unico merito che si può riconoscere alla pandemia. Quello di aver costretto chiunque a guardarsi un po’ dentro. O comunque almeno intorno, accorciando le distanze con quello che è sempre stato a portata di mano. Così anche nella metropoli abituate a pensare e proiettarsi in grande, torna di moda esaltare (esaltandosi) guardando il proprio quartiere. L’ultimo testimonial di questo ritrovato spirito quasi da paese è J-Ax, che qualche giorno fa, telefonino alla mano, si è trasformato in reporter postando su Facebook tutta la sua sorpresa nel vedere la trasformazione di via Toce all’Isola: «Questa è la gente che fa grande la nostra città», dice Ax come a rappare tutto il suo orgoglio patrio, mentre intervista uno storico residente che spiega perché quella piazza tattica, rubata al traffico e al rombo dei motori, è una vittoria di chi abita da quelle parti. Per la gioia dell’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran: «Una delle cose più belle delle piazze tattiche è proprio che il Comune coordina un’attività dove i cittadini sono sempre parte attiva, dalla proposta alla fase di realizzazione, a quella di gestione».
Perché ci sono i ragazzi che di giorno giocano a carte, altri che si sfidano a ping-pong: «Non avevano nessuno spazio prima», fa notare il rapper. Un po’ la piazzetta di quartiere di una volta. Dove anche quando litighi almeno ti guardi in faccia. «Certo c’è qualche problema: per esempio ci stanno 50 macchine in meno». Piantine alla mano, vecchi e bambini, tutti raccontano di come ci sia più aria da condividere. Che in tempi come questi, di solitudine e distanziamenti imposti dalle logiche più ciniche di una pandemia, è una prima piccola grande vittoria da portarsi a casa. «Questa è la dimostrazione di come i cittadini desiderino vivere la città, occupandone gli spazi e realizzandovi attività. Oggi la strada, anche se i lavori non sono ancora terminati, è chiusa al traffico, parzialmente arredata e felicemente utilizzata», aggiunge Dino Pellizzaro del comitato Quartiere Isola, mentre ieri, battezzata da una bella acqua di stagione, alcuni volontari festeggiavano la riqualificazione della via.
Stessa allegria, ma anche stessi scherzi del meteo, in via Scarlatti, dietro alla stazione Centrale, che nel nome delle social street pompava musica dai balconi celebrando gli sforzi collettivi per migliorare la vita del proprio quartiere. Che è poi anche un po’ lo spirito, ancor più a metro quadro zero che anima il progetto LaBellaQ5 a mezzo Instagram che sta unendo un condominio in zona Mecenate. Idea di una ragazza cinese che durante il lockdown voleva fare gruppo e da lì organizza contest fotografici per socializzare. Recuperando sponsor, a seconda del tema, il progetto continua a camminare e connettere vite fino al giorno prima molto distanti.
E proprio in quest’ottica di ritrovato attaccamento alla maglia di quartiere riparte un’icona di fine anni Novanta, come la rivista tascabile Zero. Quella che era la risposta milanese al Time Out newyorchese, dove scoprire cosa, quando e come farlo, torna raccontando proprio le identità di quartiere, attraverso dritte, video e interviste ai tanti influencer locali. Specchio di una nuova (orgogliosa) vita in città.
L’assessore Maran Dalla proposta alla gestione, il Comune coordina un’attività spinta dagli abitanti