«Accanimento contro l’auto Corso Buenos Aires? Follia»
«Io ho l’impressione che questa giunta faccia la guerra a tutti. Prendiamo corso Buenos Aires: non c’è una, dico una categoria avvantaggiata... Dopodiché, terrei a una premessa: basta classificarci come il partito delle auto. Non lo siamo».
E invece, Edoardo Dubini, che cos’è il suo «MuoverMi», del quale è stato promotore?
«Stiamo preparando il nostro programma. Verrà pronto entro fine mese. Farà discutere». Su quale strategia puntate?
«Vado in ordine sparso? Siamo un gruppo di professionisti che ci mette la testa anziché blaterare. Ci vuole esperienza, competenza». Iniziamo dalle macchine.
«Perdoni, vorrei tornare alla premessa. Siamo favorevoli a qualunque mezzo di mobilità. Qualunque. Ma questo non toglie che si debba essere lungimiranti e pratici. Siamo stati i primi a proporre di interrompere l’Area C, in considerazione delle forti riserve a utilizzare i mezzi. Poi siamo tutti rimasti in casa ma ora le scelte non sono cambiate: nel dubbio, preferisco prendere la macchina. Tu Comune vuoi che mi debba spostare diversamente? Bene, ma allora aiutami».
In che modo?
«I parcheggi verticali: siamo l’unica città senza. Il fatto stesso che offrano una comoda, sicura e pratica soluzione, fa sì che l’automobilista lasci l’auto e s’incammini. Non ci vuole una grande scienza...».
Le aree a 30 all’ora?
«Per piacere... Ci mancano solo gli autovelox, così completiamo l’accanimento». Contro le macchine.
«Ancora... Noi pensiamo all’interesse comune. Ci sono piste ciclabili non sottoposte a manutenzione, con buche, problemi vari. Ci sono accessi al metrò ancora autentiche barriere per i disabili. Nel programma diamo ampio spazio a questo tema: se ne occupa una persona che coi disabili ci lavora. Li ascolta, li segue negli spostamenti. Una persona, dunque, che sa di cosa parliamo».