Corriere della Sera (Milano)

Picco di contagi e corsa ai tamponi

I positivi ai livelli di inizio maggio. Esami rapidi, assedio ai drive-in degli ospedali: sette su dieci senza prenotazio­ne Movida e obbligo di mascherina, potenziati i controlli. Il prefetto Saccone chiama bar e locali

- di Elisabetta Andreis alle pagine 2 e 3

Corrono i contagi in Lombardia, seconda regione più colpita dopo la Campania. Focolai negli ospedali, da Varese a Pavia. Il numero dei nuovi positivi (+683) riporta il calendario indietro alla fine del lockdown, quando erano 689 in Lombardia, 115 a Milano (oggi 133) e 249 consideran­do la provincia (oggi 282), tra il 2 e il 7 maggio. Rispetto ai dati di ieri un contagiato su sei ha meno di 18 anni e spesso è asintomati­co, mentre il rapporto positivi-tamponi ha superato la soglia critica del 3 per cento. Se i ricoverati aumentano, la situazione negli ospedali e nei pronto soccorso è però «ancora molto gestibile e abbastanza sotto controllo», per usare le parole del sindaco Beppe Sala.

È una primavera di ritorno. Brutto segnale. Corrono i contagi in Lombardia, seconda Regione più colpita dopo la Campania. Colpite le scuole. Focolai negli ospedali, da Varese a Pavia. Il numero dei nuovi positivi (+683) riporta il calendario indietro al 7 maggio, quando erano 689 in Lombardia, e al 2 maggio, quando a Milano erano 115 (oggi 133) e 249 in provincia (oggi 282). Rispetto ai dati di ieri un contagiato su sei ha meno di 18 anni e spesso è asintomati­co, mentre il rapporto positivi-tamponi ha superato la soglia critica del 3 per cento. Se i ricoverati aumentano, la situazione negli ospedali e nei pronto soccorso è però «ancora molto gestibile e abbastanza sotto controllo», per usare le parole del sindaco Beppe Sala. Lontano dagli allarmismi ma sempre più severo sull’invito alla prudenza, il primo cittadino in coordiname­nto stretto con la prefettura inasprisce i controlli: «Al momento non stiamo valutando restrizion­i per i locali ma a partire da stasera (ieri per chi legge, ndr) le forze dell’ordine si suddivider­anno le zone, in particolar­e quelle della movida, per evitare assembrame­nti».

Sorvegliat­e speciali piazza Gae Aulenti (carabinier­i schierati dal pomeriggio e intenti nell’opera di moral suasion, per ora senza multe), Darsena e, nel weekend, la linea metropolit­ana verde tra Crescenzag­o e Cascina Gobba. A Garibaldi e all’Arco della Pace è concentrat­a invece la polizia (sabato in particolar­e ci saranno diverse squadre). Ancora i vigili urbani rafforzano tutte le pattuglie con 14 agenti dedicati, cinque auto in corso Como e due alle Colonne di San Lorenzo. «Metteremo in campo servizi potenziati e visibili particolar­mente nel weekend e con una presenza mirata anche in alcune tratte della linea metropolit­ana — spiega il prefetto Renato Saccone —. In parallelo lavoriamo per sensibiliz­zare le associazio­ni degli esercenti di bar e locali». Rimarca ancora Sala: «Bisogna avere molta flessibili­tà, non siamo in grado adesso di dare una regola che valga per il mese prossimo». Per quanto riguarda i mezzi di trasporto la riflession­e del primo cittadino è sulla capienza massima all’80 per cento indicata dal governo: «Chiediamoc­i se non è troppo elevata — chiosa —. Ho visto le immagini della metropolit­ana affollata a Milano e garantisco che al limite dell’80 per cento neanche ci siamo avvicinati».

Fuori dagli ospedali, intanto, è corsa al tampone. Lo tsu

nami arriva soprattutt­o per il canale diretto di accesso dalle scuole, in particolar­e dalle superiori: insegnanti, personale Ata e studenti che hanno accusato sintomi «sospetti» e si presentano con semplice autocertif­icato avallato dal medico, ma senza alcuna prenotazio­ne. A questi si aggiungono i milanesi inviati su appuntamen­to dall’Ats. Risultato: nei giorni scorsi code chilometri­che di gente che in auto aspettava il proprio turno e attese fino a cinque o sei ore, con disordini e tensioni. «Dei circa 350 tamponi quotidiani che facciamo al San Paolo e 300 al San Carlo, più del doppio di settimana scorsa, sette su dieci sono a persone che arrivano senza prenotazio­ne», spiega Matteo Stocco, direttore generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo. E la proporzion­e (sette su dieci per accesso diretto dalle scuole) è in linea con quella degli altri punti drive through organizzat­i sul territorio. «Questa imprevedib­ilità del flusso ci ha inizialmen­te spiazzati creando un grosso caos soprattutt­o lunedì e martedì, ora a parità di numeri va meglio».

Ieri la fila era ordinata, con un servizio d’ordine, percorsi

ad hoc, dodici infermieri dedicati sui due ospedali (sei ciascuno) e attese di un paio d’ore massimo. Così era anche a Villa Marelli (Niguarda) e al Buzzi: «Rispetto a lunedì (250 persone arrivate all’improvviso) i numeri si sono più che dimezzati — racconta Gian Vincenzo Zuccotti, responsabi­le della Pediatria nell’Asst Fatebenefr­atelli Sacco —. La quota di positivi è peraltro molto bassa, è saggio usare molta prudenza ma gestire l’ansia».

Ieri in Lombardia sono stati effettuati dal servizio pubblico 22.069 tamponi, in linea con i numeri delle ultime due settimane. A questi si aggiungono quelli dei centri a pagamento come l’Auxologico e il Centro medico Sant’Agostino con enorme mole di richieste: costo tra gli 75 e i 95 euro, due giorni in media di attesa ed esito entro 48 ore. «Per ogni positivo arriviamo a tracciare circa cinquanta contatti — consideran­o dall’assessorat­o alla Sanità —. Di questi, uno su cinque risulta a sua volta positivo».

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(Fotogramma) Sotto, i controlli della polizia ieri sera all’Arco della Pace. A sinistra: l’area per i tamponi «drive through» in auto ieri pomeriggio all’ospedale Buzzi. A destra: i passeggeri in mascherina su un vagone della metropolit­ana; due vigilesse invitano un ciclista in Galleria a indossare correttame­nte la mascherine; nell’ultima foto, la pattuglia dei ghisa a passeggio ieri sera in corso Como, una delle zone della movida milanese
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La giornata
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