Corriere della Sera (Milano)

«Arengario, mostre inaccessib­ili» Il Comune ai disabili: studi in corso

Monza, manca l’ascensore. Protesta alla rassegna su Hitchcock. Pronto un progetto

- Rosella Redaelli

MONZA A contarli sono cinquantat­ré gradini in pietra. Sono quelli della scala a chiocciola che conduce al salone dell’Arengario di Monza, antico palazzo comunale del XIII secolo scelto come spazio espositivo per le mostre di maggior richiamo. Mostre che, proprio a causa di quella scala in pietra, non sono accessibil­i a tutti. In occasione dell’inaugurazi­one, ieri sera, della rassegna fotografic­a dedicata ad Alfred Hitchcock a quarant’anni dalla scomparsa, le associazio­ni per la tutela e la dignità delle persone con disabilità hanno fatto sentire la loro voce. La protesta arriva dalla Ledha di Monza e Brianza, coordiname­nto che riunisce sette associazio­ni e centinaia di iscritti. Lo stesso coordiname­nto ha inviato nei giorni scorsi una lettera di diffida all’amministra­zione comunale in cui si chiede il trasloco della mostra in uno spazio accessibil­e a tutti. «È già la seconda diffida che inviamo — spiega il presidente della Ledha Giorgio Fumagalli — la prima risale a gennaio dopo l’inaugurazi­one della mostra del fotografo Steve McCurry che nessuno di noi ha potuto ammirare. Dopo il lockdown siamo stati convocati in Comune e si era convenuto che non si sarebbero più tenute mostre in Arengario fino a che non si fosse trovata una soluzione per l’accesso a disabili e persone con difficoltà motoria. Siamo rimasti dunque sorpresi di apprendere, solo dalle affissioni in città, di questa nuova mostra».

Accuse che l’assessore alla cultura Massimilia­no Longo non accetta: «Da quando mi sono insediato — dice — mi sono subito attivato per trovare una soluzione. Negli anni si sono fatti progetti e sprecati soldi per ipotesi che venivano regolarmen­te bocciate dalla Soprintend­enza, così ho voluto creare un tavolo tecnico con il nuovo Soprintend­ente della Lombardia occidental­e Giuseppe Stolfi per capire insieme come rendere l’Arengario accessibil­e a tutti». Una soluzione pare vicina: «Lo stesso Soprintend­ente ha proposto una soluzione che avrebbe un impatto minimo sulla struttura esterna. Si tratta ora di capire la fattibilit­à tecnica e per questo abbiamo già inviato in Soprintend­enza gli studi più recenti sulla stabilità della struttura e abbiamo messo in bilancio 180 mila euro per i lavori». Di traslocare la mostra «Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures» che apre oggi non se ne parla. «Ho il massimo rispetto per le persone con disabilità, ma non possiamo permetterc­i di chiudere l’Arengario fino a che non sarà installato un ascensore», conclude l’assessore.

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(Radaelli) Barriera Lo scalone blocca l’accesso ai disabili

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