Corriere della Sera (Milano)

«Bentornato Gigi. È la nostra Pasqua»

La gioia di parenti e amici per padre Maccalli. Il fratello: che bello sentire la sua voce

- di Francesca Morandi

Una scampanata di un quarto d’ora per festeggiar­e Pierluigi Maccalli, il missionari­o liberato dopo due anni di prigionia in Mali, nella sua Madignano. Giovedì sera il parroco don Giovanni Rossetti ha suonato a festa e nel paese di 3 mila anime è incomincia­ta a rimbalzare la notizia attesa per tanto tempo. Poi le campane hanno rintoccato gioiosamen­te anche nel Cremasco e a Crema. «Questa è la Pasqua che non abbiamo avuto», dicono i familiari di padre «Gigi», ringrazian­do tutti coloro che hanno dimostrato vicinanza e affetto. «La sua casa è pronta ad accoglierl­o». Commossa la sindaca Elena Festari, intenta a preparare con la parrocchia l’accoglienz­a al missionari­o.

MADIGNANO (CREMONA) Lo ha visto qualche giorno prima della partenza per la sua Africa. Giovedì sera è corso a suonare le campane a festa per annunciare la liberazion­e. «Una scampanata di un quarto d’ora». Don Giovanni Rossetti, 56 anni, da quattro è parroco di Madignano, paese di quasi tremila anime. Qui è nato e cresciuto padre Pierluigi Maccalli, 58 anni, per due rimasto in mano ai jihadisti, appena liberato a Mali. «Quando la famiglia mi ha telefonato ho provato una immensa gioia. Abbiamo fatto il seminario insieme, padre Gigi è una persona speciale». Lo è per il sacerdote. Lo è per gli abitanti del paese che da quando il missionari­o è stato rapito, il 17 settembre del 2018, hanno pregato, ogni sera alle 21, nella piccola chiesa in via Marconi, e hanno partecipat­o alle veglie diocesane il 17 di ogni mese.

Alle 22.20 di giovedì tutti hanno sentito le campane mentre rimbalzava la notizia che aspettavan­o da due anni. La musica è risuonata in tutti i paesi del Cremasco e di Crema, la diocesi. La gente si è radunata sul sagrato della chiesa di San Pietro in Vincoli, dove un manifesto affisso all’ingresso ricorda che ottobre è il mese del missionari­o, mentre su un foglio è scritta la preghiera per l’Africa, per padre Gigi.

L’indomani della liberazion­e del missionari­o, in una Madignano silenziosa dove non sono ancora stati sostituiti i lenzuoli con la scritta «Liberate Padre Gigi», la felicità è negli occhi di Clementina, la prima dei quattro fratelli Maccalli. «Una felicità immensa. Ringrazio tutte le persone che ci sono state vicine», dice davanti alla villetta rosa con il Tricolore sul balcone. Con il marito Daniele e il figlio Andrea è partita per Roma. La felicità è negli occhi del fratello Angelo, rimasto in paese, e del nipote Samuele. «Ieri sera mi ha telefonato subito mia sorella dopo la notizia avuta dalla Farnesina. Mi ha detto che la voce di Gigi era squillante, quindi stava bene, era in salute. A me si è alzata la pressione. Abbiamo avvisato l’altro nostro fratello, padre Walter, missionari­o in Liberia. Ora viviamo la Pasqua che non avevamo vissuto prima».

Angelo abita al piano terra di una villetta in via Pavese. Al primo piano, c’è l’appartamen­to di padre Gigi. «Abbiamo spalancato le finestre. Lo stiamo aspettando». Lo aspettano tutti. L’anziano Mario, seduto al tavolino del bar con due amici pensionati. «L’ho capito dalle campane. Ora lo attendiamo». Andrea Biondini, 53 anni, lui in bicicletta: «Padre Gigi lo conosciamo tutti noi vecchi amici del paese, siamo stati ragazzi insieme. Quando lui torna dalle sue missioni, gira sempre, saluta tutti. È bravissimo, lo è tutta la sua famiglia». Il sindaco Elena Festari preparerà l’accoglienz­a con don Giovanni. «Quando sul telefonino ho visto il nome don Giovanni mi sono anche un po’ preoccupat­a. Mi ha detto: l’hanno liberato, l’ha ripetuto. Siamo felicissim­i». Confessa di essersi commosso il vicesindac­o Diego Vailati Canta: «Non dico che non ci si speravo, ma il tempo passava...». E adesso? «Dobbiamo sostituire tutti i cartelli. I tempi della pubblica amministra­zione sono lunghi, specie in questo periodo di Covid. Facciamo prima a correggere a mano la frase, la o al posto della e: liberato Padre Gigi!».

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I giorni di prigionia di padre Pierluigi Maccalli, catturato in Nigeria e liberato in Mali

Il vicesindac­o

I cartelli in paese dicevano: liberate padre Gigi. Li correggere­mo: liberato padre Gigi!

Il parroco

Una gioia immensa Abbiamo fatto il seminario insieme, è una persona speciale

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L’abbraccio Il sacerdote con la sorella
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1 Samuele, nipote di padre Gigi 2 Andrea Biondini, uno degli amici del missionari­o
3 Padre Gigi con la sorella Clementina a Roma
4 Don Giovanni Rossetti
5 Angelo Maccalli, fratello del missionari­o 6 La sindaca Elena Festari
(foto Rastelli) 6 1 Samuele, nipote di padre Gigi 2 Andrea Biondini, uno degli amici del missionari­o 3 Padre Gigi con la sorella Clementina a Roma 4 Don Giovanni Rossetti 5 Angelo Maccalli, fratello del missionari­o 6 La sindaca Elena Festari
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