Le incognite della movida «In strada sono pericoloso, seduto al bar niente rischi?»
Sabato sera nei luoghi del divertimento: 24 multe, 2 locali chiusi
Tanto tuonò che piovve. Più che le multe e i controlli sono le condizioni meteo a pesare sul primo fine settimana di movida a libertà vigilata. Perché la pioggia che ha iniziato a scendere alle undici e mezza di sabato ha di fatto dimezzato le presenze in strada e davanti ai locali. Assembramenti che tuttavia non sono mancati, come testimoniano le sanzioni (24 a persone senza mascherina e 2 locali chiusi su 28 controllati). Ma il primo test ha fatto capire che sulla gestione della movida pesano ancora troppe incognite. Anche perché, come sintetizza un ragazzo in attesa di sedersi al tavolino di un locale affacciato sulla Darsena, «se sto fuori dal locale con gli amici sono pericoloso, ma se ci sediamo al tavolo a bere tutti senza mascherina allora non ci sono più rischi?».
Questione non banale, tanto che il governo sta ipotizzando una stretta con chiusure anticipate a mezzanotte per i locali. Per il momento, nel difficile equilibrio tra emergenza sanitaria, divertimento e tutela di imprese e posti di lavoro, si naviga a vista. Quanto però sia importante non perdere la battaglia delle movida Covid free lo testimoniano da un lato l’impegno di molti gestori per evitare assembramenti fuori e dentro ai locali e dall’altro l’imponente schieramento di forze dell’ordine per i controlli.
Si parte appunto dall’aperitivo con la polizia locale in Darsena e sui Navigli, la polizia in corso Como e piazza Gae Aulenti e i carabinieri all’Arco della Pace e a Porta Genova. Le prime quattro ore di controlli sono l’ultimo appello per i no mask: ramanzine, moral suasion ma niente multe. Le sanzioni scattano invece dalle 23 quando sulle Alzaie le mascherine iniziano ad abbassarsi. I trasgressori però sono solo 13. Il problema è più visibile intorno a Porta Ticinese e alle Colonne dove piccoli gruppi bivaccano con la mascherina al braccio e ancora di più in alcuni locali frequentati da giovanissimi. Come davanti al Chiringuito del piazzale di Porta Genova: si compra da bere, ci si sposta di qualche metro e ci si raduna sul marciapiedi. Mascherine poche. Assembramenti «in movimento» che si trasformano in una caccia al gatto e al topo. Dall’altro lato della piazza c’è l’uscita della metropolitana. I ragazzi salgono le scale della fermata di Porta Genova. Ad aspettarli un muro di carabinieri. Hanno tra i 15 e i 17 anni. «Ma cos’è successo stasera? Oh raga, che ansia!». Le camionette dell’Arma non sono soltanto a caccia di assembramenti e mascherine calate. Proprio lo scorso fine settimana c’era stata una maxi rissa che aveva portato l’Atm ad evacuare l’ultimo metrò a Cimiano. Colpa di una ventina di ragazzini ubriachi. Motivo per il quale l’Arma ha esteso i controlli anche alle fermate periferiche. Il bilancio dei controlli dei carabinieri è di una denuncia (per le norme sull’immigrazione) e due segnalati in Prefettura per droga a fronte di 86 persone identificate.
Alla polizia tocca invece la stazione Garibaldi e la zona di corso Como. Qui l’età media è più alta: 121 identificati, 47 con precedenti, due ragazzini denunciati per porto di tirapugni e coltello, uno per 70 grammi di hashish, un ladro di biciclette arrestato e 11 persone multate perché senza mascherina. La sanzione è salata: 400 euro che scendono a 280 se si paga entro cinque giorni. Due i locali chiusi dall’Annonaria dei vigili su 28 controlli. In via Boscovich vicino alla Centrale per un bar scatta lo stop di 5 giorni per assembramenti e occupazione illegittima del marciapiedi (nella stessa via sanzionato un altro locale per impianto sonoro irregolare e mancato utilizzo della mascherina di un dipendente). A un locale di viale Certosa è stata invece notificata un’ordinanza di chiusura emessa dalla Prefettura.
A Porta Genova
I ragazzi prendono da bere al Chiringuito per poi radunarsi sul marciapiedi
A Porta Ticinese
Intorno alle Colonne piccoli gruppi bivaccano con mascherina al braccio