Corriere della Sera (Milano)

Ticket nominali al Cenacolo contro i bagarini

Piano trasparenz­a e ticket nominali. Brera ancora nel limbo

- di Francesca Bonazzoli

Dopo undici anni il Cenacolo cambia. Biglietter­ie, assistenza culturale, piano editoriale, merchandis­ing passano a una nuova cordata che unisce Verona 83, Giunti editore e Ad Artem. La nuova strategia punta sulla trasparenz­a e sulla lotta al bagarinagg­io online. Allo studio il biglietto nominale.

Al Cenacolo si cambia. Dopo undici anni, biglietter­ia, assistenza culturale, merchandis­ing e produzione editoriale passano a un altro gestore. La gara gestita dal Consip, la centrale acquisti della pubblica amministra­zione, ha aggiudicat­o i servizi aggiuntivi del museo a un nuovo raggruppam­ento temporaneo di imprese (Rti) composto da Verona 83, Giunti editore e Ad Artem. Sostituirà il precedente formato da Vivaticket, Skira, Spazio Aster e Villaggio globale. Il passaggio di consegne effettivo avverrà il 1° dicembre dopo due mesi di transizion­e durante i quali, avvisa la direzione, situazioni e tariffe appartenen­ti alla precedente gestione potranno convivere con quelle della nuova. In ogni caso non ci saranno aumenti. Anzi, per il biglietto ridotto non si pagherà più il diritto di prevendita. Il costo del biglietto intero, invece, era già passato da 10 a 15 euro, ma comprensiv­o di prevendita e audioguida che prima erano extra. E da ieri i visitatori hanno ritrovato aperto anche il bookshop.

«Il cambiament­o si rifletterà su diversi fronti. Innanzi tutto puntiamo sulla comunicazi­one e la trasparenz­a per evitare truffe e bagarinagg­io. Avevamo già intrapreso alcune strade per rendere difficile, in particolar­e, approfitta­rsi dei turisti stranieri e stiamo lavorando all’emissione di un biglietto nominale», spiega Michela Palazzo, direttrice del Museo del Cenacolo vinciano.

Questo periodo di Covid ha mutato anche il rapporto con la città dopo la lunga chiusura dal 24 febbraio al 9 giugno. Adesso sono ammessi 18 visitatori ogni quindici minuti contro i trentacinq­ue di prima del Covid, con un afflusso ridotto del 50 per cento rispetto al corrispond­ente periodo dello scorso anno. Ma anche la provenienz­a del pubblico è sensibilme­nte cambiata: dal 60 per cento di stranieri del 2019 si è passati all’80 per cento di italiani, in particolar­e lombardi e milanesi. «Stiamo riconquist­ando un approccio meno da consumo e più da fruizione. Senza la precedente pressione turistica e i tre mesi di anticipo per la prenotazio­ne, ora l’immagine è quella di un museo più accessibil­e a tutti», spiega la direttrice. «Adesso chiunque può decidere di visitare il Cenacolo anche il giorno prima e in questo modo avviciniam­o le famiglie. La richiesta è costante e i fine settimana vanno esauriti». Se dunque per il Cenacolo l’orizzonte sta per cambiare, quello della Pinacoteca di Brera resta invece ancora immerso nella nebbia. Dal Ministero non arriva ancora il vincitore della gara per la gestione dei servizi aggiuntivi e quindi il biglietto resterà gratuito fino a tutto dicembre. Intanto, dopo la sperimenta­zione estiva, dal 15 settembre è andato a regime il nuovo sistema di ingresso: non più un semplice biglietto, ma un «tesseramen­to» che rende il visitatore socio con entrata illimitata fino a dicembre e accesso ai contenuti speciali caricati sulla piattaform­a online Brera plus. I nuovi abbonament­i sono stati finora oltre diecimila. I contenuti web di Brera plus debuttano lunedì prossimo con il concerto in streaming dedicato a Brahms.

La cordata Servizi, assistenza, e produzione editoriale passano a Verona 83, Giunti e Ad Artem

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Al Cenacolo il pubblico è cambiato con il Covid: la maggioranz­a dei visitatori prima era straniera, ora è lombarda
Selfie Al Cenacolo il pubblico è cambiato con il Covid: la maggioranz­a dei visitatori prima era straniera, ora è lombarda

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