Carro attrezzi in centro. Protestano le app: caccia alle streghe
Monopattini in sosta selvaggia: parte la ronda dei marciapiedi
Il carro attrezzi da oggi non sarà l’incubo solo dell’automobilista imbruttito. Anche la mobilità sostenibile sarà a rischio rimozione forzata. Palazzo Marino decide di usare il pugno duro contro la sosta selvaggia di biciclette e monopattini elettrici, privati o in sharing, dopo mesi di guerra a bassa intensità. Il nuovo servizio sperimentale inizierà dal centro storico, per poi estendersi gradualmente al resto della città. «Il rispetto delle regole da parte di tutti è fondamentale — commentano la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore alla Mobilità Marco Granelli — anche per quel che riguarda la sosta. Monopattini e biciclette non devono diventare un ostacolo o un intralcio».
Il successo post Covid della mobilità dolce e condivisa ha inasprito la contesa con moto e scooter per i pochi posti in regola. Il nemico pubblico è la sosta irregolare più fastidiosa, come i mezzi lasciati vicino agli scivoli dei marciapiedi, sui parcheggi disabili, davanti ai passi carrai, oppure sulle fermate di tram e bus. Saranno portati via anche bici e monopattini abbandonati sui marciapiedi fuori dagli stalli e quelli parcheggiati «in senso non longitudinale alla carreggiata dove vi sono attraversamenti pedonali e intersezioni», spiegano dal Comune. Il servizio è stato affidato a un furgone Atm. Può trasportare fino a 16 mezzi. Setaccerà insieme a un vigile le strade nella cerchia dei Bastioni, tutti i giorni, dalle 8 alle 13 e dalle 13.30 alle 20.
L’operazione ha colto di sorpresa gli operatori dello sharing, che non sono stati pre-allertati della sperimentazione. «Siamo contrari alla caccia alle streghe. Il problema c’è — riconosce Andrea Giaretta, general manager di Dott — e stiamo costantemente lavorando per migliorare la situazione». Tutte le società hanno arruolato squadre per sistemare e riposizionare i mezzi. «Siamo in prima linea contro il parcheggio irregolare», confermano dalla svedese Voi. Per il resto, ci si affida agli sviluppi tecnologici. Dott usa un software «a doppio cerchio», che prevede l’invio di una foto per certificare il corretto parcheggio
Gli operatori La società Dott chiede l’invio di una foto dopo il parcheggio Le «zone rosse» di Voi
quando la geolocalizzazione non può essere precisa. Anche Helbiz è pronta a lanciare «a breve» novità per rendere più efficace il sistema, mentre Voi ha introdotto zone di parcheggio obbligatorie in centro, installato accelerometri per rilevare se il mezzo è caduto e rappresenta un rischio per i pedoni e ha previsto la chiusura del conto degli utenti dopo tre casi di comportamento scorretto, compreso il parcheggio irregolare.