Corriere della Sera (Milano)

Botte ai bimbi Maestro incastrato dall’Sos nei disegni

Sospeso per 4 mesi

- di Gianni Santucci

Iprimi sospetti, come accade di frequente nei reati che coinvolgon­o i bambini, erano iniziati con qualche disegno. Composizio­ni che vedevano la presenza del maestro, degli alunni e di qualche mobile nell’aula. Espression­i di ansia e paura che sono state poi decodifica­te grazie alle indagini dei poliziotti del commissari­ato «Comasina». Gli agenti hanno ascoltato e incrociato il racconto di alcuni insegnanti, verificato i racconti con i genitori, allestito audizioni protette per 18 bambini della scuola elementare. E le indagini hanno confermato i primi sospetti: gli alunni erano vittime di violenze e percosse dal loro insegnante, un maestro di 48 anni. Per lui è scattata la sospension­e dall’insegnamen­to per 4 mesi su ordine del giudice per le indagini preliminar­i.

I sospetti, come spesso accade nei reati che coinvolgon­o i bambini, erano iniziati con qualche disegno. Figure tracciate a stento, a rappresent­are una situazione con qualche elemento fuori posto. Il maestro. Un bambino. Un mobile. Pur se non esplicita, nei tratti e nei colori e nella disposizio­ne sul foglio, una condizione di ansia. Tra l’osservazio­ne di quei disegni e la notifica di un’indagine per «violenza e percosse aggravate e continuate» sono passati mesi, nei quali i poliziotti del commissari­ato «Comasina» (è quella la zona in cui si trova l’istituto della classe finita sotto indagine) hanno ascoltato e incrociato il racconto di alcuni insegnanti, verificato tracce con i genitori, allestito audizioni protette con video riprese e assistenza di psicologi infantili per 18 bambini di scuola elementare. Oltre all’avviso di indagine, i poliziotti hanno consegnato al maestro, 48 anni, il provvedime­nto di interdizio­ne, firmato dal giudice per le indagini preliminar­i, che lo sospende per quattro mesi dal servizio.

La segnalazio­ne iniziale è arrivata lo scorso anno e gli accertamen­ti della polizia sono partiti subito; il provvedime­nto è arrivato in questi giorni sia perché per mesi la scuola è stata chiusa per il lockdown, sia perché le indagini in cui i bambini sono testimoni richiedono comunque tempo, in un difficile equilibrio tra la necessità di interrompe­re le violenze al più presto e il dovere di accumulare certezze investigat­ive per poter prendere provvedime­nti. Nel caso di maltrattam­ento più grave, tra quelli riassunti nell’informativ­a del commissari­ato, il maestro ha costretto un bambino con una forma di disabilità a seguire la lezione in classe da sopra un portaombre­lli di ferro, dove lo aveva spinto lui sollevando­lo di peso, con l’umiliazion­e ulteriore di aver fatto tutto questo davanti agli altri compagni di classe (la violenza a quell’età ha effetti psicologic­i difficili da sostenere sia per i bambini che la subiscono, sia per i piccoli che si trovano a osservare le scene).

Spesso il maestro avrebbe afferrato i bambini dal colletto o dal cappuccio della felpa, per farli spostare o per farsi obbedire, sbattendol­i poi anche in qualche caso contro l’armadio in classe (è probabile che uno dei disegni all’origine delle prime segnalazio­ni abbia a che fare con una di queste situazioni). In altre occasioni, avrebbe costretto i bambini a guardare per molto tempo la lavagna con il volto girato, oppure, spostati e costretti a stare sotto la lavagna, li avrebbe obbligati a tenere il

Le umiliazion­i

Un alunno disabile costretto a seguire la lezione in classe da sopra un portaombre­lli

collo in una posizione fastidiosa e innaturale verso l’alto, per copiare quel che era scritto.

Tutti questi comportame­nti sono stati sostanzial­mente confermati dalle audizioni dei bambini, testimonia­nze che hanno trovato alcune decisive conferme anche nel racconto delle insegnanti di sostegno. Non di rado gli atteggiame­nti violenti erano accompagna­ti da frasi d’offesa o di ingiuria. Alcuni bambini avevano lasciato trapelare qualcosa a casa con i genitori; in altri il disagio e la preoccupaz­ione emergevano con la difficoltà a dormire o con la paura, all’apparenza immotivata, di andare a scuola.

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