Botte ai bimbi Maestro incastrato dall’Sos nei disegni
Sospeso per 4 mesi
Iprimi sospetti, come accade di frequente nei reati che coinvolgono i bambini, erano iniziati con qualche disegno. Composizioni che vedevano la presenza del maestro, degli alunni e di qualche mobile nell’aula. Espressioni di ansia e paura che sono state poi decodificate grazie alle indagini dei poliziotti del commissariato «Comasina». Gli agenti hanno ascoltato e incrociato il racconto di alcuni insegnanti, verificato i racconti con i genitori, allestito audizioni protette per 18 bambini della scuola elementare. E le indagini hanno confermato i primi sospetti: gli alunni erano vittime di violenze e percosse dal loro insegnante, un maestro di 48 anni. Per lui è scattata la sospensione dall’insegnamento per 4 mesi su ordine del giudice per le indagini preliminari.
I sospetti, come spesso accade nei reati che coinvolgono i bambini, erano iniziati con qualche disegno. Figure tracciate a stento, a rappresentare una situazione con qualche elemento fuori posto. Il maestro. Un bambino. Un mobile. Pur se non esplicita, nei tratti e nei colori e nella disposizione sul foglio, una condizione di ansia. Tra l’osservazione di quei disegni e la notifica di un’indagine per «violenza e percosse aggravate e continuate» sono passati mesi, nei quali i poliziotti del commissariato «Comasina» (è quella la zona in cui si trova l’istituto della classe finita sotto indagine) hanno ascoltato e incrociato il racconto di alcuni insegnanti, verificato tracce con i genitori, allestito audizioni protette con video riprese e assistenza di psicologi infantili per 18 bambini di scuola elementare. Oltre all’avviso di indagine, i poliziotti hanno consegnato al maestro, 48 anni, il provvedimento di interdizione, firmato dal giudice per le indagini preliminari, che lo sospende per quattro mesi dal servizio.
La segnalazione iniziale è arrivata lo scorso anno e gli accertamenti della polizia sono partiti subito; il provvedimento è arrivato in questi giorni sia perché per mesi la scuola è stata chiusa per il lockdown, sia perché le indagini in cui i bambini sono testimoni richiedono comunque tempo, in un difficile equilibrio tra la necessità di interrompere le violenze al più presto e il dovere di accumulare certezze investigative per poter prendere provvedimenti. Nel caso di maltrattamento più grave, tra quelli riassunti nell’informativa del commissariato, il maestro ha costretto un bambino con una forma di disabilità a seguire la lezione in classe da sopra un portaombrelli di ferro, dove lo aveva spinto lui sollevandolo di peso, con l’umiliazione ulteriore di aver fatto tutto questo davanti agli altri compagni di classe (la violenza a quell’età ha effetti psicologici difficili da sostenere sia per i bambini che la subiscono, sia per i piccoli che si trovano a osservare le scene).
Spesso il maestro avrebbe afferrato i bambini dal colletto o dal cappuccio della felpa, per farli spostare o per farsi obbedire, sbattendoli poi anche in qualche caso contro l’armadio in classe (è probabile che uno dei disegni all’origine delle prime segnalazioni abbia a che fare con una di queste situazioni). In altre occasioni, avrebbe costretto i bambini a guardare per molto tempo la lavagna con il volto girato, oppure, spostati e costretti a stare sotto la lavagna, li avrebbe obbligati a tenere il
Le umiliazioni
Un alunno disabile costretto a seguire la lezione in classe da sopra un portaombrelli
collo in una posizione fastidiosa e innaturale verso l’alto, per copiare quel che era scritto.
Tutti questi comportamenti sono stati sostanzialmente confermati dalle audizioni dei bambini, testimonianze che hanno trovato alcune decisive conferme anche nel racconto delle insegnanti di sostegno. Non di rado gli atteggiamenti violenti erano accompagnati da frasi d’offesa o di ingiuria. Alcuni bambini avevano lasciato trapelare qualcosa a casa con i genitori; in altri il disagio e la preoccupazione emergevano con la difficoltà a dormire o con la paura, all’apparenza immotivata, di andare a scuola.