I viandanti curiosi di Milano Musica
Al via con un’anteprima in San Fedele la XXIX edizione del festival dedicato a Nono
Sotto il titolo «Caminantes» quattordici concerti tra prime esecuzioni e rarità
In tempi dove si parla solo di fermarsi, l’idea di intitolare un festival «Caminantes» è di quelle che allarga l’anima. «Caminantes, no hay caminos, hay que caminar!»: quando lesse quelle parole, un verso del poeta Antonio Machado, tracciate sul muro di un chiostro di Toledo, Luigi Nono decise che quell’invito a spingersi verso nuove vie sarebbe stato il cardine del suo ultimo sogno in musica. Non ci sono cammini, non ci sono strade segnate, non ci sono verità precostituite. C’è solo da camminare, scoprire, andare avanti.
A rendere omaggio a quella lezione e al grande compositore veneziano nel trentennale della sua scomparsa, è ora Milano Musica. Il 29mo festival dedicato alla contemporanea fa suo l’incessante spirito di ricerca di Nono mettendo a punto un programma coraggioso che vedrà alcuni dei più interessanti esploratori delle sonorità del nostro tempo. In cartellone 14 concerti in nove spazi, 13 prime esecuzioni assolute, 7 commissioni italiane e internazionali, affidate a Maurizio Baglini, Tito Ceccherini, Matteo Cesari, Francesco D’Orazio, Ciro Longobardi, Maurizio Pollini, Mariangela Vacatello.
Ad aprire questa edizione, realizzata in collaborazione con il Teatro alla Scala un finesettimana fitto di novità. Si comincia stasera nella Chiesa di San Fedele, anteprima aperta al pubblico, con Francesco D’Orazio al violino e la regia del suono di Alvise Vidolin, per musiche di Nono e Jonathan Harvey. Sabato l’apertura ufficiale al Pirelli HangarBicocca. Sotto i Sette Palazzi Celesti di Kiefer l’ensemble di percussioni Zaum e un trio di pianoforti (Maria Grazia Bellocchio, Anna D’Errico, Aldo Orvieto) presenteranno due novità assolute, «De Rerum Natura» di Claudio Ambrosini e Vuoi che nel fuori di Marco Momi. E domenica alla Scala la pianista Mariangela Vacatello affronterà in prima assoluta «Miniatures» di Yan Maresz e Scherzo II di Georges Aperghis, più i Trois études pour piano di
Marco Stroppa, due studi di Debussy e Kresleriana di Schumann.
Imperdibile Maurizio Pollini il 30 ottobre al Conservatorio con «…sofferte onde serene…» brano per pianoforte e nastro magnetico che Luigi Nono aveva dedicato a lui e alla moglie Marlisa. Compositore di geniale irriverenza, Francesco Filidei fa il suo esordio alla Scala il 16 novembre con la prima di «Tre quadri» affidata all’Orchestra Nazionale della Rai diretta da Tito Ceccherini, solista Maurizio Baglini. Donatoni e Messiaen a completare il programma. E Messiaen con il suo monumentale «Catalogue d’oiseaux» occuperà i tre concerti finali, il 21 e 22 novembre alla Casa degli Artisti, pianista Ciro Longobardi.
«Si fa un festival perché si ha fiducia. Tanto più se i tempi sono difficili», riflette Cecilia Balestra, direttrice di Milano Musica, che dedica un pensiero alla memoria di Mario Messinis, «alfiere delle avanguardie, scomparso di recente».