Sì ai doppi turni Area B, si valuta il dietrofront
Allo studio doppi turni e lezioni a distanza per scuole e atenei. Ma il sindaco frena
Stop alle visite dei parenti nelle Rsa. Allo studio anche doppi turni per le scuole e didattica online per le università. Sala: bisogna agire in fretta. Area B, ipotesi retromarcia.
«La situazione preoccupa. Bisogna agire in fretta». Sono le prime parole che pronuncia il sindaco Beppe Sala all’uscita della prefettura, dove ha incontrato insieme al prefetto Renato Saccone alcuni dei massimi esperti della malattia. «Da un paio di giorni nella città metropolitana l’indice Rt ha superato il 2 e preoccupa la tendenza negli ospedali». Soprattutto a Milano. «Ats ci ha detto che il 50 per cento dei contagi in Lombardia sono nella città metropolitana e il 50 per cento dei contagi in città metropolitana sono a Milano». Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti. In fretta. Oggi è previsto prima un incontro online tra le Regioni, subito dopo il governatore Attilio Fontana si confronterà con i sindaci delle città lombarde, alle 17 tocca al Comitato tecnico e scientifico. A quel punto la Regione scriverà la sua ordinanza e andrà a stabilire ulteriori limitazioni rispetto al Dpcm del governo. L’orientamento, secondo Sala, non è quello della massima radicalità, ma della massima urgenza. «Domani, (oggi per chi legge, ndr) può essere il giorno giusto per fare qualcosa in più. Non credo che si debba andare verso una chiusura estrema ma qualcosa in più si deve fare». In attesa della nuova ordinanza, la Regione ha prorogato per tutta la durata del weekend quella che sarebbe scaduta oggi. Unica novità rilevante: il blocco delle visite esterne nelle residenze per anziani.
Dalle parole ai fatti è anche il motto del prefetto Saccone che ieri ha insistito sulla necessità che ognuno faccia la sua parte e si assuma le sue responsabilità per contenere i contagi. Lo ha fatto citando dei numeri: «Sono in corso di istruttoria 383 provvedimenti di chiusura di esercizi pubblici e commerciali, sanzionati negli ultimi mesi. Chi viene sanzionato oggi deve sapere che tra tre mesi, magari, verrà colpito da provvedimenti di chiusura. Non è una minaccia. Abbiamo concordato con le associazioni un segnale preventivo. Ci vuole responsabilità in questo momento».
Sulla nuova ordinanza circolano molte ipotesi. Ieri i capigruppo regionali hanno incontrato il governatore Fontana. Una possibilità potrebbe essere quella di diversificare in maniera radicale gli ingressi scolastici differenziando le entrate tra mattina e pomeriggio per alleggerire il trasporto pubblico messo sotto accusa per gli assembramenti. Sala replica che Atm è ben sotto la soglia di capienza consentita dell’80 per cento, che le corse e le frequenze sono già al massimo e che i medici sembrerebbero comunque escludere i mezzi pubblici dall’allarme contagi così come le scuole. È il capitolo successivo delle possibili restrizioni della nuova ordinanza, quella che riguarda le università con la presenza fisica delle sole matricole mentre gli altri studenti dovrebbero restare a casa con la didattica a distanza. Anche qui la posizione di Sala è critica: «Sarebbe un errore immaginare che nelle scuole e nelle università si vada verso una didattica a distanza totale. Credo invece che la didattica a distanza associata alla presenza sarebbe utile». Così come potrebbe aumentare la quota di smart working dei dipendenti comunali. «Ci stiamo lavorando» dice il sindaco. Si è discusso anche della riduzione dei posti nei palazzetti dello
Sport e anche di una possibile differenziazione di prescrizioni tra i territori di Milano, Varese e Monza Brianza.
Si vedrà. Ma i fronti tra le due istituzioni restano comunque distanti anche se Sala ribadisce che sarebbe un «errore» se la Regione decidesse una cosa e il Comune un’altra. Il compito di coordinare le varie istanze è lasciata al prefetto Saccone che comunque dovrà faticare non poco per mettere insieme posizioni spesso radicalmente opposte. Come quella che ieri ha visto il sindaco Sala e l’assessore regionale all’Ambiente, Carlo Cattaneo ai ferri corti. Materia: l’accensione delle telecamere di Area B. In un’intervista al Corriere, Cattaneo aveva definito una sciocchezza la ripartenza dei divieti di ingresso alle auto più inquinanti in città in un momento in cui il trasporto pubblico è già sotto pressione. Se da un lato il sindaco si dice disponibile a ragionare sulla riapertura, dall’altra attacca l’assessore regionale: «Dobbiamo tenere conto della questione inquinamento perché per me l’intervento dell’assessore Cattaneo è un intervento folle. Perché il problema si riflette sulla salute dei milanesi e il problema è che noi siamo una città da un milione e 400mila persone in cui un altro milione entra tutti i giorni». A riprova del clima teso, aggiunge: «Io devo pensare in primis alla salute del milione e 400mila persone e in particolare dei bambini. Per cui non ci vengano a fare lezioni che sono assolutamente fuori luogo. Che facessero il loro mestiere che ci sarebbe molto da dire come lo fanno». «Nessuna lezione — replica Cattaneo — ma ribadisco la contrarietà mia e della Regione di riattivare Area B in un momento in cui affollare ancora di più i mezzi pubblici vuol dire aumentare e non diminuire i rischi per la salute».
Il prefetto Saccone «Chiusure e sanzioni per 383 negozi: chiedo responsabilità in questo momento»