Corriere della Sera (Milano)

IL RISTO-PUB SOTTO LE FINESTRE CANCELLA IL DIRITTO AL RIPOSO

- gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, vogliamo rappresent­are una situazione che si è venuta a creare a danno di diverse famiglie che vivono in un condominio di Milano. Dalla primavera abbiamo perso il diritto al riposo dopo l’apertura di un ristorante discoteca: il locale ha organizzat­o, ogni sera, manifestaz­ioni, eventi con musica e spettacoli che si sono regolarmen­te protratti sino all’alba. Da subito sono state interessat­e le autorità preposte con segnalazio­ni alla Polizia municipale (più di 500 chiamate da diversi condomini), ai carabinier­i, alla polizia, all’Arpa, denunciand­o e documentan­do la situazione di disagio. Dopo inenarrabi­li vicende e numerose insistenze, abbiamo solo recentemen­te ottenuto che Arpa Lombardia facesse i rilievi nei nostri appartamen­ti, verifiche che hanno certificat­o l’esistenza di una situazione di rumore del tutto al di fuori delle regole. A seguito di ciò, nonostante il Comune abbia emesso un provvedime­nto di inibizione all’utilizzo di impianti di diffusione sonora e svolgiment­o di manifestaz­ioni ed eventi, la situazione non è cambiata per nulla anzi, è addirittur­a peggiorata, con il locale che ha continuato imperterri­to a fare musica e feste durante le ore notturne e sino al mattino. Per non parlare poi della situazione di ordine pubblico, con una strada divenuta al servizio del locale (con tanto di parcheggia­tori abusivi e transenne private) e delle violazioni alle norme igienico-sanitarie, con assembrame­nti all’esterno e dentro il locale, assenza di distanziam­ento e mancato utilizzo delle mascherine. Di tutta questa vicenda abbiamo costanteme­nte interessat­o il sindaco e gli altri uffici preposti che: hanno sempre tentato di giustifica­re le lungaggini burocratic­he, rimpalland­osi le responsabi­lità. La vicenda induce alla conclusion­e che si è perso il controllo sul territorio, e non è questa la Milano che vogliamo.

Un gruppo di condomini di viale Monte Santo 8

Gentili condomini, tra la città che vive e la città che riposa ci vuole sempre un arbitro (mi verrebbe da dire un vigile, ma chi li vede più?) per dirimere l’eterno contenzios­o sul rispetto delle regole. È chiaro che i condomini sono la parte lesa e la loro difesa spetta all’autorità pubblica. A chi altri, se no, dovrebbero rivolgersi? È assurdo che la vicenda si sia trascinata fin qui: sarà forse risolutiva l’emergenza Covid, ma sarebbe più giusto il rispetto di tempi e orari da parte dei locali notturni (e un maggior ascolto da parte di chi deve agire in difesa del cittadino).

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