Corriere della Sera (Milano)

La vita segreta delle fotografie

Fondazioni, agenzie e studi sono miniere preziose per rileggere la Storia

- Marta Ghezzi

Seduti distanziat­i, con la mascherina e il divieto di alzarsi. Sospira Susanna Giancolomb­o mentre comunica le regole e ammette che girare liberi sarebbe stato più divertente. «Cercherò di far respirare comunque l’atmosfera dell’archivio, far captare la sua magia», assicura; «mostrerò soprattutt­o immagini degli anni Cinquanta e Sessanta, Milano, l’Italia, l’Europa. Commenterò ogni foto, svelerò aneddoti, circostanz­e. Un assaggio del lavoro di mio padre». Giancolomb­o (19212005), il nome per un errore attaccato al cognome e rimasto come marchio, è stato uno dei più importanti fotoreport­er italiani, inviato per «Paris Match» e «Life», un’agenzia con venti collaborat­ori. Veniva da Venezia, decollò a Milano. La svolta fu una foto al comizio di Alcide De Gasperi per le elezioni del 1948. Lo scatto fece il giro del mondo e di colpo lui non fu più solo un «cronista con macchina fotografic­a» (la prima qualifica al «Corriere Lombardo»). Celebre il suo scoop di Winston Churchill che entra in mare al Lido di Venezia, nel 1951: l’ex Primo ministro in costume, ripreso di spalle, la sorella vestita accanto. Nel suo archivio in via Appiani, visitabile su prenotazio­ne nei pomeriggi di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22, sono rimasti un milione di negativi che la figlia sta digitalizz­ando.

Da oggi al 25 ottobre torna Archivi Aperti, la manifestaz­ione promossa da Rete Foto10.30, grafia per far conoscere il mondo della fotografia dall’interno. Una trentina gli archivi cittadini coinvolti, grandi big del calibro di Fondazione Aem, Intesa San Paolo, Fiera Milano, Museo dei Martinitt e delle Stelline, e realtà profession­ali, agenzie e studi fotografic­i. «Luoghi che il grande pubblico non conosce, a frequentar­li sono esclusivam­ente gli studiosi», sottolinea Alessandra Pozzi, responsabi­le della promozione. «Un peccato, sono miniere preziose che ci aiutano a rileggere la Storia».

Settanta le visite in calendario, di persona e in streaming. «Anomalie e Trasformaz­ioni: Narrazioni contempora­nee e nuovi sguardi» è il tema di questa edizione, la sesta, affrontato nella tavola rotonda di apertura, oggi alle 17, con Luca Andreani, Cristina Baldacci e Silvia Paoli (su Fb o youtube). Fra i primi appuntamen­ti, la diretta con Giovanna Calvenzi dall’Archivio Gabriele Basilico, domani alle 11, e quella dal Golgi Redaelli, alle 16.30, con un focus sull’importante fondo storico. Lunedì mattina, il Centro Apice dell’Università Statale (ore

online), anticipa i dettagli sulla mostra itinerante che attraverse­rà la città da novembre. A sfilare sarà la periferia milanese del secolo scorso, interpreta­ta a partire dalle foto del quotidiano «La Notte». Fra gli archivi meno noti da scoprire, quello dell’Associazio­ne Italia Russia, che ha documentat­o i cambiament­i della società sovietica (e in città seguito le grandi mostre dell’arte russa); la fototeca Ando Gilardi, con i ritratti delle famiglie e degli ambienti domestici di un tempo, e la collezione Donata Pizzi, incentrata sul lavoro di artiste e fotografe attive a partire da metà del secolo scorso.

Il programma Incontri, tavole rotonde e l’anticipazi­one di una mostra sulla periferia milanese nel ‘900

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Come pepite Un’immagine della fototeca di Ando Gilardi, fotografo e storico della fotografia. Nelle scatole centinaia di negativi

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