Il primo contingente al Curvo e il lavoro agile dei grattacieli
Arrivi controcorrente nei palazzi svuotati dallo smart working. I turni gestiti via app
Nei grattacieli di Citylife «svuotati» dal lavoro agile, arriva la società Pwc Italia. Da lunedì prime 50 persone nel «Curvo» di Daniel Libeskind. Il presidente e ad Andrea Toselli: «Comincia una nuova importante esperienza: benessere e sicurezza al centro degli spazi». L’effetto smart working su uffici e negozi, le strategie in piazza Tre Torri.
Primi cinquanta dipendenti nel «Curvo», il nuovo grattacielo firmato Daniel Libeskind. Si parte lunedì: Pwc Italia inizia il trasloco nella torre di Citylife — i cui cantieri si sono fermati soltanto per poche settimane durante il lockdown — consegnata nei giorni scorsi al ramo italiano la società internazionale di consulenza da 5.800 dipendenti, di cui oltre 3mila a Milano divisi in tre sedi, la principale in viale Monte Rosa.
Badge virtuali, app sul cellulare per gestire i turni e scatoloni da svuotare in fretta causa Covid. I lavoratori confluiranno nella novella torre Pwc entro la fine dell’anno (l’accordo di affitto pluriennale era stato siglato all’inizio del 2018), al ritmo di 50 persone al giorno (e tre piani alla settimana). Inevitabilmente controcorrente nell’epocale parentesi epidemica segnata dallo smart working che svuota gli uffici delle città, specialmente in nuovi grandi centri direzionali urbani come Citylife e Porta Nuova.
Il «lavoro agile» consentirà a Pwc di riempire i 28 piani del palazzo alto 175 metri al 50 per cento circa, all’incirca la stessa quota dei «vicini di casa» di Allianz (2.400 persone lavorano oggi da remoto in tutte le sedi milanesi, numero destinato ad aumentare con la risalita dei contagi) mentre Generali ha fissato al 90 per cento la quantità di lavoratori che, salvo situazioni limite (il tetto è fissato al 30 per cento), possono frequentare gli uffici. Tutte e tre le società avevano iniziato la transizione già prima del virus, ma i numeri sono decollati dopo l’emergenza sanitaria, e le strategie cambiate, con effetti imprevisti sulle decisioni immobiliari compiute negli scorsi anni.
Del futuro degli uffici in tempi di lavoro agile, ha parlato a L’Economia del Corriere Monica Possa, responsabile del personale di Generali a livello mondiale (72 mila persone, di cui 17 mila in Italia): «Indietro non si torna — ha detto —: abbiamo registrato alta produttività da remoto, in futuro servirà una modalità di lavoro bilanciata. Gli uffici non saranno cancellati, ma cambieranno conformazione, simili a coworking con forte apertura all’esterno». La stessa «quarta torre», già progettata per ospitare innovativi spazi di lavoro, non subirà modifiche, tenuto conto che tutti gli spazi dedicati a uffici a Citylife, a oggi, sono pieni.
Ma se gli ambienti di lavoro resteranno centrali nell’offerta del quartiere, quali effetti avrà questa «rivoluzione del lavoro» su un distretto commerciale pensato, sì, anche su residenti e avventori occasionali, ma fondato fin dal principio su un maxi-flusso quotidiano, sommando le tre società affacciate sulla piazza, di dieci mila dipendenti? «Non abbiamo in programma di cambiare strategie — spiega Benedetto Giustiniani, a capo di Generali Real Estate per il Sud Europa —. Stiamo vedendo un visibile ripopolamento del quartiere che viene frequentato da persone che vengono dal quartiere e da altre zone della città. È vero, i ristoranti non sono più gremiti ma stanno lavorando bene, peraltro abbiamo continue manifestazione di interesse per i nostri spazi, abbiamo firmato accordi anche durante il lockdown e il calo dei visitatori dello shopping district, a settembre, è stato limitato al 17 per cento. Tenendo conto che mancano turisti e lavoratori in smart working, si tratta di un ottimo risultato».
Tra i nuovi arrivi ci sono Porsche, Euronics, Croff e Wagamama
(al posto dello chef stellato tedesco Heinz Beck).
A Citylife c’è soddisfazione per aver portato avanti il progetto del Curvo durante una fase di incertezza così elevata. Procedono i lavori anche nel cantiere per le ultime residenze Libeskind, dove sono state completate le fondazioni.
Il futuro di Citylife Generali: cambiano le forme del lavoro ma la domanda resta forte per i negozi e gli uffici